Provato per voi: il monopattino Oxelo di Decathlon

Recentemente Decathlon, tramite il suo marchio Oxelo, ha lanciato un nuovo prodotto per lo “sviluppo psicomotorio” del bambino, tema notoriamente fondamentale della crescita. Si tratta di un monopattino a tre ruote, con dispositivo sterzante e freno, ripiegabile, disegnato per piccoli di età compresa tra i due e i quattro anni (il foglio istruzioni indica più esattamente l’età minima di diciotto mesi e un limite massimo di venti chilogrammi di peso). L’oggetto viene presentato con un imballaggio che non lo contiene propriamente, ossia costituito da una striscia di cartoncino, dotata di grafica esplicativa, assemblata al telaio, così come il freno e il foglio istruzioni, con una fascetta di plastica. Nell’involucro sono integrati il foglio istruzioni, basato su una grafica molto chiara (con testi in ben diciannove lingue, completato da un video on line riguardante il montaggio, ma privo di indicazioni di tipo ambientale), e, in una bustina trasparente, una chiave a “elle” con punte “a croce” e a “brugola” (quest’ultima per regolazioni e manutenzione), nonché cinque viti auto-formanti per materiali polimerici. E qui si scopre un piccolo inganno… Cacciavite e viti servono per assemblare al telaio la scocca colorata, senza la quale non è possibile usare il monopattino (di fatto si tratta di un pianale per l’appoggio dei piedi); peccato che questo “accessorio” non sia incluso. Ebbene, in ragione di una “serie variata” che permette la personalizzazione “cromatica” del giocattolo, Decathlon ha deciso di vendere a parte questo componente (con un imballaggio analogo ma minimale), al prezzo di soli 2,95 euro per fortuna, che dobbiamo quindi sommare al costo di 20 euro del monopattino (un prezzo complessivo tuttavia onestissimo).

Dai due anni in su

Nella scheda prodotto del sito si asserisce che si tratta del “primo monopattino per l’equilibrio dai due anni in su” ma, da una rapida ricerca nella rete, si ha il sospetto che molti prodotti siano del tutto simili. Vogliamo credere all’annuncio, ma Decathlon dovrebbe documentare in modo un po’ più approfondito l’oggetto dell’innovazione; si parla di sviluppo psicomotorio e di primato, dunque un sintetico approfondimento sull’argomento risulterebbe utile. Il monopattino è costruito in modo funzionale e solido, mediante opportuni cinematismi e appropriati materiali: il manubrio è estraibile dal telaio, grazie a un pulsante sul tubolare, per poterlo riporre quando non in uso; la sua altezza è variabile e regolabile tramite un pulsante di bloccaggio a tre posizioni, nonché per mezzo di una leva a camma bloccabile, per un aggiustamento di precisione; le ruote, dotate di cuscinetti a sfera, possono essere sostituite; il freno agisce direttamente sulla ruota posteriore; vengono impiegati principalmente acciaio per il manubrio e tecnopolimeri per il telaio; alla monoscocca, all’avantreno e ai cerchi viene data forma grazie all’impiego di poliammide rinforzata con fibra di vetro, stampata a iniezione.

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La conformità alla regole

Parlando di giocattoli può essere utile un cenno alla normativa; si tratta in fondo di prodotti speciali, destinati a una “utenza debole”. Con lo scopo di diminuire o annullare il rischio derivante dall’uso di questi oggetti, esistono da molti anni norme e marchi di qualità (fondamentale in Europa la “direttiva giocattoli” 2009/48/CE). Sull’argomento i genitori, dispensati da un’analisi accurata delle norme, dovrebbero almeno verificare – come del resto si dovrebbe fare per tutti i prodotti – la presenza del vero marchio “CE” (talvolta imitato!), che rappresenta la conformità del prodotto alla normativa europea (per una migliore garanzia, come diversamente imposto dalla suddetta direttiva, sarebbe anche opportuno accertarsi della presenza sul giocattolo delle denominazioni e degli indirizzi di produttore e importatore). Sono molto rari per fortuna – ma noti – i casi di bambini feriti o addirittura deceduti a causa di giocattoli inadeguati (tra le cause principali di decesso l’asfissia per ostruzione esterna o interna delle vie aeree, l’asfissia per strangolamento con corde o catene, anche per parti derivanti dall’imballaggio…).

Attenzione alla corda

Decathlon, a tutela della sicurezza, come già è stato peraltro apprezzato, fornisce un adeguato foglio istruzioni; dalla sua lettura emerge però un dettaglio critico: esso cita, tra le altre (fondamentale il richiamo all’uso di “dispositivi di protezione”), l’avvertenza “corda lunga/catena lunga”, insieme alla dicitura “pericolo di strangolamento”, ciò a causa probabilmente di una fettuccia, in “elastomero”, impiegata per l’assemblaggio del tubolare del manubrio alla pedana, quando il giocattolo viene riposto. Effettivamente questo componente è forse critico già quando si trova nella sua sede, ancor più lo è per il fatto che risulta facilmente rimovibile, quindi a maggior ragione impiegabile in modo improprio; ci si potrebbe dunque chiedere perché questo rischio non sia stato annullato con una diversa progettazione del dettaglio… visto l’ottimo approccio generale all’ideazione del prodotto.

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