Gli altoatesini sono i cittadini meno vaccinati d’Italia: l’anno scorso la copertura del vaccino contro l’influenza ha toccato sì e no il 36% (contro il 48% nazionale) mentre tra il personale sanitario non si arriva al 5%. Quale miglior rimedio, quindi, di promuovere l’iniezione promettendo ai medici di base un compenso economico affinché si prodighino a sensibilizzare i cittadini? In Alto Adige il bonus non è una novità, tra l’altro difeso strenuamente. È stata, infatti, respinta la mozione presentata da Andreas Pöder (BürgerUnion-Südtiol-Ladinien) che chiedeva di annullare il premio di 289 mila euro ai medici di base “affinché contribuiscano a far aumentare le vaccinazioni antinfluenzali dal 36% al 45%”.
Secondo il consigliere della destra tedesca la disponibilità di un premio rischia di mettere in dubbio l’oggettività del medico nel rapporto con il paziente. Dello stesso avviso Brigitte Foppa (Gruppo verde): “I premi sono una ingerenza preoccupante nell’attività di un medico, e la scelta va lasciata alle famiglie, soprattutto in una provincia come quella di Bolzano dove c’è grande sensibilità sulle questioni di salute”.
A difesa del bonus l’assessore Martha Stocker secondo cui si tratta esclusivamente di “un riconoscimento per l’attività informativa e i vaccini che eseguono, che è una prestazione aggiuntiva”.