Sulla drammatica vicenda degli investitori “traditi” dalle quattro banche salvate dal governo, Banca Etruria, CariChieti, CariFerrara e Banca Marche, le associazioni dei consumatori non stanno a guardare e si organizzano per assicurare massimo appoggio a chi ha subìto, da un giorno all’altro, l’azzeramento del valore dei titoli che aveva acquistato ritenendoli sicuri.
Da Codacons ad Adusbef, dal Movimento Consumatori all’Unc e a Federconsumatori, le iniziative sono tante, e si invitano i risparmiatori che hanno sottoscritto le obbligazioni subordinate a segnalare il loro caso e aderire alle prossime azioni che metteranno in campo e che sono allo studio degli staff legali. Sui rispettivi siti sono presenti tutte le indicazioni per
Federconsumatori, ad esempio, promette una denuncia penale per la mancata vigilanza alla Banca d’Italia.
Mentre Adusbef sta predisponendo una serie di iniziative, di cui sta valutando la fattibilità , come quella di un esposto penale per la verifica di eventuali responsabilità che hanno determinato il dissesto ed il conseguente azzeramento dei capitali; due azioni civili, una per l’accertamento dell’eventuali responsabilità dell’emittente e degli organi di vigilanza e l’altra, individuale, contro la banca negoziatrice per l’omissione di informazioni sugli strumenti finanziari venduti; e l’incostituzionalità del provvedimento legislativo.
Mauro Novelli, Segretario nazionale di Adusbef, ci spiega: “Le tutele dei risparmiatori vittime delle banche devono essere istituzionali. Non si può assistere a continui saccheggi del risparmio. A pagare deve essere il saccheggiatore. Le nostre iniziative contemplano anche il ricorso alla Corte Costituzionale per violazione dell’art. 47 Cost. che dice che ‘La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito‘. In questa vicenda, invece, si è assistito alla vendita di prodotti bacati, senza alcun controllo, e con l’aggravante che delle criticità delle 4 banche già si sapeva da tempo e nessuno è intervenuto. Rasentiamo il dolo”.
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“Nessun contributo di solidarietà , ma un vero e proprio risarcimento”, gli fa eco Paolo Fiorio, coordinatore dell’Osservatorio Credito e Risparmio di Movimento Consumatori. “La nostra associazione ha già inviato nei giorni scorsi una diffida alle banche salvate dal governo per chiedere l’immediato avvio di procedure di conciliazione per risarcire i propri clienti“.
Movimento Consumatori invita, quindi, tutti gli azionisti e gli obbligazionisti titolari dei prestiti subordinati a rivolgersi alle sedi territoriali dell’associazione o a scrivere a [email protected] per richiedere il risarcimento dei danni subiti. Se non verranno apprestate adeguate procedure di conciliazione, l’associazione promuoverà azioni collettive per il risarcimento dei danni subiti.
Adesso, dunque, si attendono le mosse del governo che dovrebbe mettere a punto il cosiddetto fondo umanitario di cui si parla in questi giorni per aiutare le vittime più deboli della vicenda.