“Yakisoba”, dal giapponese, significa più o meno “tagliolini saltati”, o meglio, specificando la materia prima, pasta di grano saraceno al salto. Questo piatto, in parte derivato dalla tradizione culinaria cinese, appartiene alla categoria dei cosiddetti “noodle”.
Star ha recentemente introdotto, insieme ad altri, preparazioni di noodle da cucinare all’istante, o quasi, ovunque si sia. “Saikebon” è una confezione per preparare la yakisoba, che si distingue per l’integrazione del packaging con un coperchio scolatore; sì perché, sebbene la yakisoba originale sia un piatto saltato, in questo caso il modo di preparazione prevede la lessatura della pasta, la sua scolatura e il condimento finale. Un piatto quasi orientale, che piaccia o meno, utile in un contesto nel quale disponiamo di poche risorse, tra le quali è però indispensabile l’acqua calda, molto calda.
Il contenitore
Il prodotto si presenta come un bicchiere di plastica (polipropilene termoformato) contenente i preparati, chiuso da una pellicola d’alluminio dotata di una linguetta per l’apertura (nonché di una grafica che ribadisce il potenziale pericolo dei liquidi caldi), avvolto in una banda di cartoncino (con un pretaglio per poterla separare dal bicchiere; non è chiaro se per meglio evidenziare la linea che indica il livello dell’acqua, oppure per effettuare la separazione utile al riciclaggio) e infine, oggetto della più importante innovazione, il coperchio scolatore, sempre in polipropilene; all’interno del bicchiere ovviamente sono contenuti i noodle, parzialmente conditi, di farina di frumento – non di grano saraceno – e la bustina del condimento liquido, fornita di un taglio che innesca la sua apertura.
La preparazione
Preparare la yakisoba proposta da Star è facile, sempre che si disponga di acqua bollente (magari attraverso un microonde). La grafica delle istruzioni, chiara e leggibile, è stampata sul coperchio scolatore; il testo è comprensibile e accompagnato da ideogrammi, utili nella comprensione da parte di chi non sia dotato di una vista perfetta.
Saikebon appare versatile nel suo trasporto e impiego, sebbene la forma non sia molto conveniente nel salvare spazio in uno zainetto o in una piccola borsa; le istruzioni dovrebbero essere più precise nell’indicare la quantità d’acqua necessaria per la preparazione. Il packaging si “disintegra” facilmente rendendo la raccolta differenziata molto agevole. Per ultima cosa, non per importanza, va detto che stiamo parlando di un pasto quasi completo, facilmente conservabile e trasportabile, al costo di circa due euro. Viene distribuito, in monoporzioni, nei gusti “manzo” e “pollo”; non è dunque un prodotto per vegetariani.
E il contenuto?
La redazione del il Test-Salvagente ha scorso gli ingredienti della versione al manzo. La prima cosa che balza agli occhi è la grande abbondanza di olio di palma (secondo ingrediente dei noodles). Non solo: sospetto l’uso del colorante E150a, il caramello semplice, sul quale ci sono forti dubbi di una parte della comunità scientifica. Da evitare gli esaltatori di sapidità impiegati: l’E621 (glutammato mondosodico) ed E635 (Disodium 5’-ribonucleotides). Insomma, almeno per gli ingredienti, la novità sa un po’… di vecchio.