Subito procedure di conciliazione per risarcire i risparmiatori. È quanto chiede il Movimento Consumatori con la diffida inviata alle quattro banche a rischio crack, Banca Marche, Banca Etruria, Cassa di Ferrara e CariChieti. Per il loro salvataggio, come sappiamo, il Governo è intervenuto con un decreto ad hoc, il cosiddetto Salva banche, che – denuncia in un comunicato stampa Movimento consumatori – ha aperto scenari disastrosi per decine di migliaia di risparmiatori che hanno visto dissolversi i propri investimenti. Solo le obbligazioni subordinate risolte e non più rimborsabili ammontano ad oltre 700 milioni di euro.
GRAVISSIME IRREGOLARITÀ DA PARTE DELLE BANCHE
“Nell’ultima settimana gli sportelli Mc – spiega Paolo Fiorio, coordinatore dell’Osservatorio Credito e Risparmio di Movimento Consumatori – hanno ricevuto centinaia di chiamate di piccoli risparmiatori rimasti scottati da un epilogo che non si sarebbero mai aspettati, perché le obbligazioni bancarie sono sempre state ritenute titoli sicuri. Dalle nostre prime analisi sono emerse gravissime e ricorrenti irregolarità nel collocamento delle azioni e delle obbligazioni: le banche hanno agito in un evidente conflitto di interessi in quanto hanno negoziato azioni e obbligazioni non quotate per rafforzare il proprio patrimonio di vigilanza, distribuendo a tutta la propria clientela obbligazioni subordinate con rendimenti del tutto sproporzionati, rispetto ai rischi assunti e senza spiegarne le caratteristiche, il livello di rischio e la loro adeguatezza al profilo del cliente”.
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UNO SCANDALO COME QUELLO CIRIO
Si tratta – afferma Alessandro Mostaccio, segretario generale Mc – di un caso di risparmio tradito delle dimensioni di quello Cirio. Le nuove banche, quali cessionarie di tutti i diritti, le attività e le passività delle vecchie quattro banche dovranno risarcire i risparmiatori danneggiati”.
Per questo, Movimento Consumatori sta invitando tutti gli azionisti e gli obbligazionisti titolari dei prestiti subordinati a rivolgersi alle sedi territoriali dell’associazione o a scrivere a [email protected] per richiedere il risarcimento dei danni subiti. Se non verranno nei prossimi giorni apprestate adeguate procedure di conciliazione, l’associazione promuoverà azioni collettive per il risarcimento dei danni subiti.