La Corte Costituzionale ha stabilito che è illegittima la prescrizione anticipata con la quale il governo Monti ridusse di tre mesi la possibilità di converitre le lire in euro. Una sentenza che riapre i termini cambiare monete e banconote del vecchio conio: da lunedì sarà possibile recarsi presso la fialiale territoriale della Banca d’Italia per il cambio. Secondo le associaizoni dei consumatori ancora in circolazione ci sarebbero lire per un equivalente di 1-1,5 miliardi di euro.
“Riaperti i termini per tre mesi”
Spiega Elio Lannutti presidente di Adusbef: “La sentenza della Consulta che in ottemperanza alla legge del 2002, offriva il diritto di convertire in euro le banconote e le monete metalliche in lire, fino al termine decennale di prescrizione, ossia fino al 28 febbraio 2012, che il governo Monti aveva anticipato al novembre 2011, offre la possibilità di poter cambiare negli sportelli della Banca d’Italia, banconote e monete in lire ritrovate in casa da migliaia di cittadini”. Dello stesso parere Massimiliano Dona, segretario dell’Unione nazionale consumatori: “Dopo la decisione della Corte Costituzionale, che ha giudicato illegittima la prescrizione anticipata della lira decisa dal governo Monti, tutti gli italiani che posseggono ancora il vecchio conio possono ottenere il cambio lira/euro”.
La scelta del governo Monti
Il decreto Monti nel 2012 accorciò di tre mesi – da febbraio 2012 a novembre 2011 – il periodo entro il quale era possibile cambiare le lire in euro. Una decisione che consentì al bilancio pubblico di acquisire il circolante di vecchio conio che all’epoca fu valutato tra un miliardo e un miliardo e mezzo di euro. Soldi che molto probabilmente ancora sono nelle case degli italiani e che ora potranno essere convertiti.