L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha finalmente consegnato i nomi – fino a oggi confidenziali – degli esperti esterni coinvolti nel procedimento di valutazione scientifica sui pesticidi.
Un atto dovuto dopo che Pesticide Action Network (PAN) lo studio legale ambientalista ClientEarth aveva questa estate ottenuto una sentenza da parte della Corte di Giustizia europea che ammetteva il diritto che sostenevano il diritto di conoscere i nomi degli esperti esterni che avevano partecipato, nel 2010, alla formulazione del parere dell’Efsa sulla proposta di regolamento della Commissione Ue in materia di pesticidi.
PAN Europe aveva chiesto di poter leggere le modifiche al documento di Word di orientamento effettuate dal panel di esperti scientifici sui prodotti fitosanitari e sui loro residui (PPR) e dal Comitato direttivo sui pesticidi (CPS) con i nomi degli autori.
L’EFSA ha inviato i documenti il 28 ottobre scorso. Tuttavia, l’Authority europea ha deciso di secretare il lavoro effettuato dal personale Efsa o dai rappresentanti dei singoli Stati.
PAN Europe si è detta “felice per ora” di questo risultato e ha parlato di un grande passo in avanti, pur non rinunciando a sfidare l’Efsa anche sulle ultime resistenze a una trasparenza completa.
Resta importante, senza dubbio, il precedente che fissa un primo – seppur parziale – diritto dell’opinione pubblica a essere informata sulle decisioni che la coinvolgono. Che la scienza debba lavorare sempre a porte aperte, del resto, o almeno rendere conto dei risultati a cui arriva, dovrebbe essere considerato un principio fondamentale quasi scontato, almeno in Europa. Ma, come si vede dal lungo percorso necessario per ribadirlo, è tutt’altro che semplice.
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