Il ministero della Salute ha confermato la sospensione dell’utilizzo di alcuni dispositivi medici della ditta Silimed, pur sottolineando che non sussistono rischi per la salute dei pazienti impiantati.
Il blocco delle vendite è stato disposto a settembre dopo che, durante un’ispezione al sito produttivo brasiliano della Silimed, era stata evidenziata la presenza di residui di materiale non previsto sulla superficie di alcuni prodotti (protesi mammarie, bendaggi gastrici e palloncini, impianti di silicone per chirurgia generale, impianti testicolari, stent vaginali). La scoperta ha fatto scattare la sospensione temporanea del certificato CE per i dispositivi medici Silimed. Ora arriva la conferma del provvedimento di sospensione.
Ma l’aggiornamento della circolare ministeriale dello scorso 24 settembre si è reso necessario anche per informare della presenza sul mercato italiano ed europeo di alcuni dispositivi medici prodotti da Silimed ma commercializzati con il marchio Coloplast. Si tratta in particolare di stent vaginali e protesi testicolari, la cui vendita e utilizzo sono stati dunque immediatamente bloccati. Per questi dispositivi medici è infatti scattata la stessa azione cautelativa di quarantena applicata a tutti i prodotti Silimed inclusi nel certificato temporaneamente sospeso (i dispositivi oggetto della quarantena sono: Stent vaginali: REF. PR3001, PR3002, PR3003, PR3004, PR3005 – Protesi testicolari: REF. VS3020, VS3022, VS3024, VS3026).
Sul versante dei controlli, il ministero della Salute conferma che sta lavorando con le autorità competenti degli altri Stati membri europei per effettuare i necessari test qualitativi per valutare gli eventuali rischi legati all’utilizzo dei prodotti Silimed.