Il Comitato per l’analisi socioeconomica, il gruppo che svolge il lavoro preparatorio dell’European chemical agency, ha messo a punto due pareri in cui si propongono restrizioni nell’uso del Bisfenolo A e del Pfoa. Per quanto riguarda il Bpa, nella consultazione – aperta fino al 16 novembre – si propone che la concentrazione nella carta termica (comunemente usata per gli scontrini fiscali) non possa essere pari o superiore allo 0,02% del peso totale. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) nella valutazione dei rischi derivanti dall’esposizione al Bisfenolo A aveva concluso che i possibili effetti del Bpa – ad altissime concentrazioni – sui sistemi riproduttivo, nervoso, immunitario, metabolico e cardiovascolare e la possibilità di indurre il cancro al momento non sono considerati probabili, anche se non è stato possibile escluderli. Inoltre l’Efsa aveva sottolineato la necessità di ulteriori studi per valutare l’impatto dell’assorbimento cutaneo conseguente al maneggiamento degli scontrini fiscali. Nel lungo periodo, secondo il Comitato, l’obiettivo è l’eliminazione totale della sostanza dalla carta termica. Per quanto riguarda il pfoa, la proposta di restrizione è basata su problemi provocati dalle proprietà persistenti, bioaccumulabili e tossiche del Pfoa.