Da fine settembre gli scaldacqua e i serbatoi per l’acqua calda devono essere muniti di un’etichetta energetica europea. L’elenco degli elettrodomestici soggetti all’obbligo di etichettatura, dunque, diventa sempre più lungo.
Oltre a una maggiore comparabilità dei singoli elettrodomestici, l’introduzione dell’etichetta energetica ha comportato anche un abbassamento dei consumi energetici. A seconda dell’apparecchio si sono realizzati anche abbassamenti di oltre 70%, con ovvi vantaggi per l’ambiente ed il portafogli dei consumatori.
Non mancano però anche elementi critici nella trasparenza di produttori e distributori. Gli ultimi sono testimoniati dall’indagine di Legambiente e Movimento Difesa del Cittadino sulla loro conformità di quelle in commercio.
Il progetto è il Marketwatch, finanziato dal programma IEE (Intelligent Energy Europe) della Commissione europea. I risultati migliorano rispetto all’anno scorso, ma resta il dato che 1 etichetta energetica su 4 risulta ancora non a norma o assente (l’anno scorso erano 1 su 3).