3, 2, 1, 0. Il 26 giugno fa il suo ingresso sul mercato italiano l’Apple Watch, l’ultimo gioiellino made in Cupertino. Di un oggetto prezioso ha tutti i requisiti a partire dal prezzo. Tre i modelli disponibili – Apple Watch, Sport, e Edition – e il costo varia dai 399 ai 18mila euro. In attesa di vedere se anche lo smartwatch avrà lo stesso successo degli iPhone salutati con scene di follia collettiva e code interminabili agli Aplle store, il Test vi propone una lista di pregi e difetti dell’ultimo prodotto firmato mela morsicata. Negli States dove i consumatori lo sfoggiano al polso già da qualche mese, i pareri sono discordanti.
Consumer Report l’ha promosso come miglior dispositivo da polso tra i 9 testati: la celebre pubblicazione statunitense che si occupa da quasi 80 anni di confrontare prodotti e servizi per conto dei consumatori, è rimasta favorevolmente colpita dall’Apple Watch e in particolare dalla resistenza ai graffi del vetro zaffiro del modello in acciaio inossidabile (edizione Sport).
Se si vanno a interrogare i consumatori, invece, le cose cambiano e il passaparola – potente arma di marketing – non funziona. Secondo un’indagine condotta dalla società di ricerca UserTesting che ha intervistato 52 possessori di Apple Watch, solo il 38% di loro ne consiglia l’acquisto.
Sul banco degli imputati ci sono soprattutto la lentezza e talvolta l’inaffidabilità delle applicazioni: due aspetti su cui – secondo alcune indiscrezioni – Apple starebbe già lavorando per migliorarli.
Pianeta cellulare ne ha aggiunti altri. Innanzitutto l’eccessiva dipendenza dalla connessione Bluetooth con lo smartphone, che ne limita l’utilizzo: sembra, infatti, che l’Apple Watch sia sfruttabile solo se collegato con un iPhone. Inoltre, le notifiche sul display, ad esempio, vengono visualizzate in piccolo sul display che non solo è piccolo ma gli sviluppatori non hanno sfruttato ogni singolo pixel a disposizione. Infine la durata della batteria che potrebbe rivelarsi una magagna non da poco (anche a causa dell’alta risoluzione del piccolo schermo). Quella dichiarata è di 18 ore, ma si sa che questo dipende molto dall’uso che si fa del dispositivo.
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Per il resto, il dispositivo ha le stesse funzionalità di un iPhone e le applicazioni – molte delle quali di terze parti come Twitter ma non ancora Facebook – potranno scaricarsi da uno store dedicato. Dal punto di vista dell’implementazione di app dedicate, Immobiliare.it si è aggiudicata il primato nel settore della ricerca degli immobili.
Deludente, invece, secondo la prova del Corriere della sera, la funzione telefono, dato che si possono fare e ricevere telefonate ma solo in ambienti silenziosi, e quella di consultazione mappe, troppo lenta.
Clicca qui per vedere il video della prova realizzata da Consumer Report