Vino senza alcol: via libera al decreto sulla produzione in Italia

VINO SENZA ALCOL

Prima di questo provvedimento governativo, le aziende vinicole erano costrette a effettuare all’estero le operazioni di delcolazione  

Via libera al processo di dealcolazione dei vini in Italia. I ministeri dell’Agricoltura e dell’Economia hanno firmato il 29 dicembre scorso un decreto interministeriale che consente alle aziende vinicole, “esercenti depositi fiscali di prodotti alcolici intermedi e di vino, di effettuare, a certe condizioni ed entro determinati limiti quantitativi, i processi di dealcolazione del vino” nel nostro paese. In assenza di un quadro normativo ad hoc infatti i produttori italiani erano costretti a effettuare all’estero le operazioni di delcolazione, in primo luogo in Germania o in Spagna, con relativi costi di trasporto a carico.

Il decreto introduce specifiche definizioni distinguendo i soggetti a seconda delle quantità prodotte (superiori o inferiori ai 1.000 ettolitri annui).

Il provvedimento, da ultimo, regola il rilascio del titolo autorizzatorio per la produzione e conservazione del prodotto, contempla adempimenti amministrativi e regole di circolazione del prodotto stesso e limita ogni attività accessoria supplementare rispetto alla produzione del prodotto dealcolato.

Secondo l’Osservatorio dell’Unione italiana vini il comparto dei vini NoLo (ovvero No alcohol oppure Low alcohol quindi a gradazione alcolica ridotta) è uno dei pochi a crescere all’interno del settore vino. L’attuale mercato dei vini NoLo al mondo vale 2,4 miliardi di dollari ed è destinato a raggiungere quota 3,3 miliardi entro il 2028 con un tasso annuo di crescita medio dell’8%. Inoltre, secondo le elaborazioni Uiv su base NielsenIQ sul circuito retail di Usa, Regno Unito e Germania i vini a zero gradi, quest’anno sono cresciuti del 46% in Germania, del 20% nel Regno Unito e del 18% negli Stati Uniti.