Il progetto Origin’Info ha già visto l’adesione di 82 aziende alimentari e della distribuzione: “Le materie prima agricole dovranno riportare la provenienza”. I consumatori: “Bene per la trasparenza ma l’etichettatura non sarà obbligatoria e limitata ai primi tre ingredienti primari”
Il governo francese ha presentato Origin’Info il progetto di etichettatura trasparente per indicare l’origine della materia prima agricola nei cibi trasformati. Dopo una discussione con le parti sociali – aziende alimentari, distribuzione organizzata e consumatori – il ministro delle Imprese, il turismo e i consumatori Olivia Grégoire ha annunciato che già 82 marchi hanno aderito al progetto che potrebbe già partire nei prossimi mesi con i primi prodotti “trasparenti” sugli scaffali.
FoodWatch, ong europea presente in Francia che si occupa di sicurezza alimentare, ha partecipato agli incontri e, seppur salutando con favore l’aumento di trasparenza in etichetta, ha criticato Origin’Info perchè al momento l’adesione è sua base volontaria – nessun obbligo per i produttori – perché l’accesso alle informazioni sulla provenienza degli ingredienti è affidato “anche” al QrCode – troppi consumatori, specie gli anziani non hanno uno smartphone adatto – e poi perché la trasparenza si fermerebbe ai “tre ingredienti primari” e non a tutti quanti. “È insufficiente – si legge in una nota di FoodWatch France – viste le molteplici origini degli ingredienti che può avere un prodotto. Perché la trasparenza sia totale è necessario estendere l’obbligo all’origine di altri ingredienti caratteristici“.