Il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, da sempre schierato per il “made in Italy a glifosato zero“, dovrebbe non averla presa bene la decisione del ministero della Salute guidato da Beatrice Lorenzin che ha prorogato di 90 giorni l’autorizzazione all’uso di erbicidi contenenti glifosato. Insomma, altro che opzione zero!
Stando ai fatti, la Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del ministero della Salute, ha emanato un decreto per concedere una proroga di 90 giorni sia per la commercializzazione che per l’utilizzo dei prodotti revocati contenenti la “sostanza attiva glifosate in associazione con il coformulante ammina di sego polietossilata, in considerazione dell’impossibilità di smaltire le scorte degli stessi entro i termini precedentemente stabiliti in relazione al periodo stagionale di diserbo”.
In altre parole: visto che non riusciamo a “distruggere” la sostanza, ricordiamo “probabile cancerogeno” per la Iarc, la eliminiamo spandendola nei campi agricoli, nei giardini pubblici e le cunette stradali per estirpare le malepiante.
Nello specifico, “il decreto del 9 agosto e quello del 6 settembre – hanno deciso dal ministero della Salute – inerenti la materia, sono prorogati di 90 giorni, rispettivamente fino al 22 febbraio e 22 maggio 2017“. A noi però ci sorge spontanea la domanda: il ministro Martina non ha nulla da dire?