Dal “ghërsin” piemontese alla nuova generazione dei grissini: l’arrivo degli Sgranocchi Rustici Mulino Bianco

Pubbliredazionale a cura di Mulino Bianco

Il grissino è uno dei prodotti da forno più riconoscibili della tradizione italiana e affonda le sue radici nella tradizione piemontese. Nato tra XVII e XVIII secolo nell’area torinese, si racconta che sia stato creato per la corte dei Savoia, quando un pane sottile e molto cotto risultò più digeribile per il giovane Vittorio Amedeo II. Da quel primo esperimento, ispirato alla ghërsa, il tipico pane allungato del Torinese, prende forma il ghërsin: una versione sempre più sottile, croccante e quasi priva di mollica, destinata a diventare un simbolo della panificazione italiana.

Ben presto questo bastoncino asciutto esce dai confini della corte e si diffonde nelle osterie e nei forni, dando vita a due interpretazioni ormai classiche: i rubatà, arrotolati a mano e irregolari, e gli stirati, più lineari e uniformi. La loro leggerezza e la lunga conservazione li fanno viaggiare lontano, fino alle corti europee: alcune cronache citano perfino Napoleone tra i loro estimatori, affascinato da quelli che chiamava «les petits bâtons de Turin» (“i piccoli bastoni di Torino”).

Con il Novecento e poi con lo sviluppo della distribuzione moderna, il grissino esce definitivamente dalla sola dimensione artigianale per diventare anche un prodotto confezionato accessibile a tutti, presente sugli scaffali dei negozi e dei supermercati in tutta Italia. La creatività fatta di forme, spessori e lavorazioni diverse, che per secoli aveva distinto i grissini dei singoli forni, non si perde: trova nuovi interpreti. Quando Mulino Bianco inizia a occuparsi di grissini, porta sugli scaffali la stessa idea di varietà che si respirava nei panifici: bastoncini più sottili, come i Torinesi, che richiamano la tradizione piemontese; grissini più pieni e rotondi, come Pangrì, pensati per accompagnare il pasto; versioni arricchite con olio extravergine d’oliva, come i Raggianti; e ricette dal morso inconfondibile, come i Friabili. Modi diversi di declinare uno stesso protagonista, il grissino, che resta al centro del gesto semplice e quotidiano dello sgranocchiare qualcosa di croccante.

In questo percorso fatto di tradizione e continue reinterpretazioni, si collocano oggi gli Sgranocchi, la famiglia di grissini Mulino Bianco che mette al centro proprio il gesto dello sgranocchiare: grissini pensati per accompagnare non solo il pasto, ma anche momenti di consumo più informali nell’arco della giornata. Gli Sgranocchi Sfiziosi sono la prima variante di questa linea e oggi il primo grissino del mercato a volume e a valore. La loro ricetta combina farina tipo “0” con riso, avena, mais e semi di sesamo, per un grissino dal gusto pieno e dalla croccantezza inconfondibile.

sponsor

Al loro fianco, gli Sgranocchi Rustici sono la novità appena arrivata sul mercato che reinterpreta in chiave contemporanea lo spirito più genuino del bastoncino piemontese. La loro forma irregolare e la consistenza più corposa richiamano le lavorazioni rustiche della tradizione, mentre la ricetta nasce da un ricco mix di cereali e semi: il sapore pieno delle farine di farro, orzo e segale si unisce al gusto sorprendente dei semi di lino e di girasole per dare vita a un grissino gustoso e sgranocchiabile. Così, gli Sgranocchi Rustici si prestano ai momenti di convivialità come l’aperitivo e alle piccole pause spezzafame durante la giornata.

Il mercato dei grissini è in costante evoluzione e continua a rinnovarsi, tra nuove ricette e occasioni di consumo che cambiano nel tempo: chissà quali forme prenderà domani questo bastoncino croccante nato secoli fa; oggi, a interpretare questa storia in chiave contemporanea, ci sono anche gli Sgranocchi Rustici Mulino Bianco.