Ridurre la “dipendenza da pesticidi” e abbassare in modo “significativo l’uso e il rischio dei pesticidi chimici” sono alcune delle direttive lungo le quali dovrebbe viaggare il Green deal per il Parlamento europeo. Nella risoluzione votata a Strasburgo mercoledì 15 gennaio, non vincolante per l’esecutivo di Bruxelles, i deputati hanno concordato la loro prima posizione sulla nuova politica ambientale della Commissione, il cosiddetto Green Deal europeo, con l’obiettivo di dimezzare lo spreco alimentare entro il 2030 e stabilire obiettivi di riduzione vincolanti per i pesticidi pericolosi.
Nella risoluzione tuttavia non sono stati specificati gli obiettivi di riduzione dei trattamenti sanitari lasciando aperto il problema per ulteriori discussioni nei mesi a venire. I Verdi hanno proposto di eliminare gradualmente i pesticidi sintetici in 15 anni, iniziando a ridurne l’uso del 50% entro il 2025 con contributi nazionali vincolanti, mentre gli eurodeputati del Partito popolare europeo hanno insistito sul fatto che eventuali obiettivi di riduzione dei pesticidi dovrebbero essere sottoposti a appropriate valutazioni di impatto. Entrambe le posizioni sono state infine respinte in Aula. Inizialmente, come riporta il portale Euractiv, anche la Commissione aveva fissato un obiettivo del 50% di riduzione dei pesticidi in una “bozza” trapelata del Green Deal che circolava prima della sua presentazione ufficiale, che però è scomparsa nella versione definitiva.
Tuttavia è innegabile che la stessa neo commissaria alla Sicurezza alimentare Stella Kyriakides non ha mai fatto mistero di tendere a una forte riduzione della “chimica” nei campi puntando al settore agricolo europeo che dovrebbe diventare uno standard mondiale per la sostenibilità con produzione di alimenti sicuri, nutrienti e di alta qualità .