La Francia ha deciso: stop al cambio di orario due volte l’anno, sì all’ora legale sempre. Due milioni di cittadini hanno riposto alla consultazione pubblica lanciata a febbraio dall’Assemblea Nazionale: il 59.17% ha scelto l’orario legale.
La consultazione, voluta dalla Ue, non ha valore vincolante, ma il suo risultato sarà trasmesso a Bruxelles che, dopo aver raccolto l’opinione dei cittadini dei singoli stati, entro il 2021 dovrà prendere una decisione. Va anche detto che i risultati francesi sono in linea con la consultazione avviata nell’estate 2018 dalla Commissione europea: si sono espressi 4,6 milioni di persone e l‘84% dei quali ha votato per la soppressione del cambio di orario.
Risparmio in bolletta
L’ora legale – che quest’anno scatta domenica 31 marzo e termina domenica 27 ottobre – è stata introdotta in Italia per la prima volta nel lontano 1916 (per dare più luce per costruire armi e munizioni), poi soppressa e infine reintrodotta nel 1966 per risparmiare energia ai tempi della crisi energetica. I dati recenti in effetti parlano di un risparmio in bolletta elettrica che viaggia intorno agli 80 milioni di euro, per cui gli italiani dovrebbero tenersi ben stretta l’ora legale che ci accompagna dalla primavera all’autunno. Spostare avanti l’orario consente infatti di utilizzare meno la luce artificiale proprio nelle ore del giorno in cui la maggior parte degli italiani sono ancora al lavoro, con un risparmio da fine marzo a fine ottobre di circa 645 milioni di kilowattora. Dall’altra parte i critici dell’ora legale fanno notare che in realtà non è molto, appena lo 0,2% del consumo nazionale. E ci costa – sorridendo un po’ – un ora di sonno in meno.