“Se il prossimo governo non riuscisse a scongiurare l’aumento dell’Iva, nel corso del 2019 la famiglia media italiana subirà un incremento medio di imposta pari a 166 euro l’anno per le sole spese primarie e irrinunciabili”. È l’allarme lanciato da Roberto Tascini, presidente dell’Adoc che ricorda come, nel caso in cui non si riesca a disinnescare le clausole di salvaguardia entro la fine dell’anno, l’aliquota ordinaria passerebbe dal 22 al 24,2% mentre quella ridotta passerebbe dal 10 all’11,5%.
“Parliamo di un rincaro equivalente al 5,4% del reddito disponibile attuale di una famiglia – stima Tascini – considerando i prezzi attuali. Al netto dell’inflazione e senza considerare i rincari che potrebbero registrarsi per beni e servizi secondari, quali quelli dei settori sanità , istruzione e commercio (ad esempio abbigliamento e tempo libero), che potrebbero comportare un ulteriore aggravio a carico dei consumatori. Va però considerato che un incremento dei prezzi legato ai rincari dell’Iva ridurrebbe sia il potere d’acquisto del reddito disponibile, sia il potere d’acquisto della ricchezza delle famiglie. Questo comporterebbe una significativa contrazione della domanda ed una riduzione dei consumi, a svantaggio dell’intero sistema economico.