La Commissione europea è pronta a vietare per legge la “doppia qualità” del cibo e quindi ad obbligare le aziende a vendere cibi confezionati che in tutti i paesi membri abbiano la stessa la lista e la quantità degli ingredienti, ponendo fine a una discriminazione che ha penalizzato soprattutto gli Stati membri dell’Est.
Parlando ai giornalisti, il Commissario europeo alla Giustizia e consumatori Vĕra Jourová ha dichiarato: “Intensificheremo la lotta contro la doppia qualità del cibo. Abbiamo modificato la Direttiva sulle pratiche commerciali sleali per scrivere nero su bianco che la doppia qualità del cibo è vietata. Questo darà alle autorità nazionali lo strumento che hanno chiesto per porre fine a questa pratica. Come ha detto lo scorso settembre il presidente Juncker, non ci possono essere cittadini di serie B nella Ue”.
A marzo il caso era scoppiato nei paesi dell’Est, Polonia e Romania in testa, e a finire sotto accusa furono Knorr, Nestlé, Danone. Poi a settembre scorso il caso era scoppiato in Croazia. Nella pappa “Riso e verdure” della Hipp c’è più riso e meno verdure nella formulazione venduta in Croazia rispetto a quella presente sugli scaffali tedeschi. Le caramelle gommose Happy Cola della Haribo contengono più zucchero nel prodotto tedesco rispetto a quello croato. La Coca-Cola, la Nutella, la Philadelfia ma anche la birra Heineken e il sapone da bucato Ariel hanno delle differenze di composizione (più scadente in Croazia e di prezzo (più elevato nei supermercati croati)