“È provato il legame tra l’esposizione precoce al bisfenolo A (BPA) e lo sviluppo dell’iperattivita” e questo è particolarmente evidente nei bambini. A queste conclusioni è giunto un nuovo studio pubblicato sulla rivista Tedx (The endocrin distruption exchange). “ “Nell’uomo, l’esposizione precoce al BPA era associata alla disfunzione da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) nei ragazzi e nelle ragazze”.
Sulla base della nuova evidenza scientifica la Ong Heal (Health and Environment Alliance) ha stimato che questo studio rileva l’urgenza di agire per ridurre drasticamente l’esposizione dei cittadini a questa sostanza chimica riconosciuta come perturbatore endocrino. Natacha Cingotti, esperta di prodotti chimici e sanitari della Ong ha spiegato: “L’esposizione a perturbatori endocrini come il BPA dovrebbe essere totalmente evitato ad ogni costo, in tutti i prodotti di consumo corrente, soprattutto per i materiali in contatto con gli alimenti, i giochi o i cosmetici, che sono il canale maggiore di esposizione. Nessuna eccezione dovrebbe essere tollerata per i materiali riciclati”.
Parlamento e Commissione Ue “salvano” Il BPA
Dal canto suo invece la Ue, contrariamente a quanto ha chiesto l’Echa , tanto il Parlamento europeo che la Commissione non hanno votato per la messa al bando del bisfenolo A (vietato solo nelle tettarelle e biberon) ma solo per un giro di vite.
La commissione Envi Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare del Parlamento europeo il 14 gennaio scorso pur abbassando i limiti di migrazione del Bisfenolo A dai contenitori agli alimenti (da 0,6 a 0,05 mg per chilo e portare a zero la soglia negli involucri per alimenti destinati a bambini e neonati) ha votato contro l’eliminazione totale di questa sostanza. Che ora è finita nella lista nera dell’Echa che appunto prevede l’eliminazione dal mercato.