Estathé Ferrero alla pesca: un pieno di zuccheri esagerato… almeno per i bambini

10,5 grammi di zucchero in 100 ml,che  in una lattina diventano 31,5 grammi e in una bottiglietta da 500 ml addirittura 52,5 grammi.

Non c’è che dire che gli zuccheri contenuti nell’Estathé Ferrero sono una quantità enorme, specie se si pensa che il fabbisogno di quelli aggiunti deve essere circa il 10% delle calorie complessive secondo le nuove linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)*. Considerando un fabbisogno calorico di 1600 kcal per un bambino di 6 anni, sono circa 16 g di zucchero, evidentemente superati con una lattina di bevanda.

ZUCCHERI VUOTI, CALORIE PIENE

L’attenzione dei genitori dovrebbe essere rivolta proprio a alle bevande zuccherate e ad ai succhi di frutta che invece sono presenti ormai quotidianamente nell’alimentazione dei bambini, sia negli spuntini che come fuori-pasto: una sola bevanda come si è visto,  fa

Renata Alleva ha un blog che aggiorna costantemente su alimenti, nutrizione, genitori e bambini. È laureata in Scienze Biologiche nel 1990, con una tesi su l’ obesità infantile. Nel 1991 vince il concorso per un dottorato di ricerca in Biochimica presso l’Università di Bologna e ne consegue il titolo nel 1995, con una tesi che ha come argomento lo studio delle lipoproteine plasmatiche. Durante il Dottorato di ricerca ha trascorso un periodo di attività di ricerca presso l’Istituto di Tecnologia e Fisiologia degli Alimenti dell’Università di Granada (Spagna), e successivamente nel 1996 vince una borsa post-dottorato e svolge gran parte dell’attività di ricerca presso la Biochemistry Unit dell’Hearth Research Insitute di Sydney (Australia), diretto dal Prof Roland Stocker, poi ad Aberdeen ( Scozia), presso il DNA Instability Group, del Rowett Institute diretto dal Prof. Andrew Collins e ad Amburgo (Germania), presso il dipartimento di Biochimica dell’Università di Medicina diretto dalla Prof. Ulricke Beisigel. Rientrata in Italia, dal 1999 è ricercatore a contratto presso l’ IRCCS Rizzoli di Bologna e collabora con l’Apoptosis Research Group, School of Medical Science (Griffith University, Gold Coast Australia), diretto dal Prof. Jiri Neuzil. Nel 2004 consegue un Master di II° Livello in Nutrizione Clinica presso l’Università di Siena nel 2005 vince il concorso per il corso di Specializzazione in Scienza dell’Alimentazione e nel 2009 consegue il titolo di specialista, presso l’Università di Siena. Nel 2004 inizia ad esercitare la professione di Nutrizionista. È autrice di circa 50 lavori internazionali e capitoli di libri con un impact factor di 131.49, in argomenti che riguardano Alimentazione, Integratori, Nutrigenomica, Stress Ossidativo e tumori. Relatrice in convegni nazionali e internazionali, e corsi ECM, ha vinto 3 premi nazionali come migliore comunicazione e collabora con varie testate giornalistiche. E’ impegnata da anni nella promozione della salute attraverso i corretti stili alimentari con particolare attenzione all’Agricoltura Biologica, ed ha partecipato come relatore a cicli di incontri presso scuole materne, medie inferiori e superiori, associazioni private, e corsi di aggiornamento ECM. E’ rewier per riviste scientifiche internazionali, British journal of Nutrition, European Journal of Nutrition, Toxicology in vitro. Negli ultimi anni si è interessata al ruolo dei pesticidi sulla salute umana e ha partecipato come relatore a diversi convegni informativi sul tema. E’ presidente della sezione provinciale dell’ISDE ( associazioe medici per l’ambiente) di Ascoli Piceno e membro del PAN (Pesticide Action network) Italia.

raggiungere la nuova soglia, fornendo zuccheri senza “saziare” il bambino.  Il problema è che queste bevande generano un picco glicemico, che stimola l’insulina, che abbassa drasticamente la glicemia, instaurando un circolo vizioso: picco glicemico -> insulina -> drastico abbassamento della glicemia -> fame -> zuccheri semplici -> nuovo picco glicemico. Morale si ingrassa facilmente!
Un recente studio pubblicato su Pediatrics,° ha evidenziato una  prevalenza di obesità all’età di 6 anni, in bambini che assumevano bevande zuccherate durante l’infanzia, che è risultata essere quasi il doppio di quella di chi non le consumava (17% vs 8.6%). L’assunzione di bevande zuccherate durante la primissima infanzia, non così poco frequente, potrebbe quindi rappresentare un forte fattore di rischio per l’obesità in età scolare.

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Fasi importanti sono lo svezzamento, durante il quale si raccomanda di non aggiungere zuccheri alle pappe per tutto il primo anno di età, ma meglio proseguire con questa abitudine negli anni successivi. Frutta, latte vaccino, non andrebbero zuccherati perché già lo sono naturalmente, e lo yogurt andrebbe inserito naturale con frutta fresca e non dolcificato: quest’ultimo alimento analogamente alle bevande può contenere fino a 18 g di zuccheri se scelto alla frutta, che invece in genere, nonostante l’immagine nella confezione è presente a bassissime percentuali nel prodotto.

*World Health Organization. Sugars intake for adult and children – Guideline,2015.

°Pan L, Li R, Park S, Galuska DA, Sherry B, Freedman DS. A longitudinal analysis of sugar-sweetened beverage intake in infancy and obesity at 6 years. Pediatrics. 2014;134 Suppl 1:S29-35.