La Giornata mondiale dell’acqua che si festeggia oggi 22 marzo in Italia è “funestata” dal tentativo del governo di tradire la volontà referendaria sull‘acqua pubblica. “A quasi cinque anni dalla straordinaria vittoria referendaria del giugno 2011 – scrive un nota il Forum italiano dei Movimenti per l’acqua – il Partito Democratico e il Governo Renzi-Madia vogliono chiudere definitivamente i conti con quell’ “anomalia” e consegnare acqua e beni comuni ai grandi interessi finanziari“.
“Eliminata la ripubblicizzazione”
In questi giorni è in discussione alla Camera la legge d’iniziativa popolare presentata dal Forum nel 2007, con oltre 400.000 firme. “Ma la legge – denunciano gli attivisti – grazie ad una serie di emendamenti del Pd, arriva in aula con un testo che, eliminando l’articolo 6 sulla ripubblicizzazione del servizio idrico, ne stravolge totalmente il significato”.
Anche il Wwf si è mobilitato e chiede ai parlamentari di ripristinare la volontà di quei 26 milioni di italiani che hanno votato, nel 2011, per mantenere la gestione del servizio idrico e la proprietà delle infrastrutture in mano pubblica. Il Wwf chiede “che vengano ritirati gli emendamenti che modificano alcuni articoli del progetto di legge di iniziativa popolare attualmente in discussione alla commissione Ambiente e che venga ripristinato il testo originale“.
Il rischio del Testo unico Madia
Contemporaneamente, ha iniziato il suo iter il Testo Unico sui servizi pubblici locali, decreto attuativo della legge Madia n. 124/2015. “Un manifesto liberista – viene bollato dal Forum – che prevede l’obbligo di gestione dei servizi pubblici locali a rete attraverso società per azioni e che ripristina “l’adeguatezza della remunerazione del capitale investito” nella composizione della tariffa, nell’esatta dicitura che 26 milioni di cittadini avevano abrogato”.