Muli, cavalli, cani. Sono animali che da sempre hanno “coadiuvato” le forze di polizia e i corpi militari nell’attività ispettiva. Ma le api sono davvero una novità . Il Corpo forestale dello Stato le ha arruolate nella lotta alle coltivazioni Ogm. Piccole arnie vengono poste nelle vicinanze dei campi che si presumono contaminati e dall’analisi del polline si risale al “tratto” di campo sorvolato dall’insetto svelando così la contaminazione.
“Gli insetti ci ‘dicono’ dove campionare”
Le hanno ribattezzate api detecite o forestali e la curiosa e innovativa tecnica è stata illustrata in una conferenza stampa dal Naf, il Nucleo agroalimentare forestale, stamane a Roma durante la quale sono stati diffusi i dati suli controlli svolti dal Corpo forestale negli ultimi due anni: 600 controlli in tutta Italia che hanno portato a scoprire 18 colture transgeniche solo in un ristretto territorio del Friuli-Venezia Giulia, distrutte poi dal Corpo. In questa attività di monitoraggio e repressione i forestali hanno avuto delle alleate speciali: le api. L’ispettore Gianluca Baiocchi ha seguito da vicino l’intera indagine: “Abbiamo posto delle piccole arnie in aree che sospettavamo poter esser state contaminate da mais Ogm. Ogni mattina prelevavamo il polline raccolto dagli insetti e lo abbiamo poi fatto analizzare dall’Izs di Perugia. Qualora i campioni riscontrassero una positività alla presenza di Ogm eravamo in grado di restringere l’area contaminata e quindi poter effettuare un campionamento puntuale sul granturco. Questo da un lato evita che il nostro lavoro intralci l’attività agricola di chi coltiva in modo pulito e ci consente pure di fare un campionamento molto preciso“.
L’analisi sul miele
I risultati sono stati sorprendenti e le api non hanno mai fallito il colpo. “Il miele analizzato – prosegue il dottor Baiocchi – ha poi fornito notizie e dati sullo stato dei campi evidenziando le colture contaminate anche con livelli estremamente bassi. Sono stati effettuati controlli successivi, con il metodo lateral flow – test simili a quello di gravidanza che consentono di accertare la presenza o meno di una sostanza – ad un numero inferiore di campi rendendo più rapide le analisi e maggiori le superfici totali monitorate”. Insomma una ragione in più per amare l’operoso insetto.