Ho attivato Tim Smart voce e ora mi chiedono 78 euro

Caro Test-Salvagente,

abbonata telecom da sempre, a febbraio ho aderito all’offerta TIM Smart voce casa presso uno sportello TIM di un centro commerciale di Firenze. In quell’occasione mi era stato garantito che l’attivazione dell’offerta era gratuita. Non mi è stata consegnata, né tantomeno ho firmato, alcuna documentazione che condizionasse la gratuità del passaggio alla domiciliazione bancaria da richiedere nel termine di 90 giorni. Con fattura del mese di settembre TIM mi addebita il costo del passaggio a TIM Smart voce casa. Al reclamo scritto da me inviato in data 14/9 Tim risponde confermando la richiesta di pagamento del costo del passaggio a TIM Smart voce casa (circa 70 euro), nonostante abbia informato TIM di aver attivato la domiciliazione bancaria. Cosa mi consigliate di fare?
Marina Ferrari

 

Cara Marina, come sempre facciamo in questi casi, abbiamo chiesto lumi a un’esperta nella difesa dei consumatori: Valentina Masciari, responsabile del servizio utenze di Konsumer Italia. Ecco cosa ci ha risposto.

 

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virgolette aperturaTim prevede che solo in caso di nuovo contratto, cioè nuovo cliente, che paga con domiciliazione bancaria le fatture, l’attivazione del contratto è gratuita.
Per i già clienti Telecom, ora Tim, nel momento in cui si fa un cambio di offerta, come ha fatto la signora Ferrari, è previsto un contributo una tantum di € 78 se si sceglie di pagare con bollettino postale.
Se invece si sceglie come modalità di pagamento l’addebito in conto (RID), allora l’importo addebitato in tal caso, sarà di € 39.
Comunque, dal momento della modifica contrattuale, si hanno 90 giorni di tempo per decidere se pagare con addebito in conto o meno, solo dopo tale data, quindi, verrà addebitato l’importo dovuto per il cambio offerta.
In genere, in questo lasso di tempo, Tim  manda delle comunicazioni scritte e contatta il cliente, per ricordargli questa opzione, anche perché tendenzialmente preferisce avere clienti che scelgono come  modalità di pagamento l’addebito in conto.
Sicuramente la signora Ferrari, ha avuto delle informazioni poco corrette o comunque non complete, alla stipula del nuovo contratto.
Se poi,  attivato la domiciliazione bancaria nei 90 giorni previsti dalla stipula, non avrebbe dovuto avere tale addebito di 78 euro ma virgolette aperturasolo quello di 39 euro.Bisognerebbe verificare tutta la tempistica della pratica e se i tempi sono stati rispettati, proseguire con la contestazione.