L’Italia non aspetti la Ue e obblighi a controllare il glifosato nell’acqua

Un’interrogazione parlamentare affinché finalmente si inizi a cercare il glifosato nell’acqua, sia quella destinata ad uso agricolo sia quella potabile. Il deputato democratico, presidente onorario di Legambiente Ermete Realacci lo aveva assicurato pochi giorni fa a Il Test-Salvagente e lo ha fatto: “Una ‘vacatio legis’ da superare”, quella relativa ai controlli sull’acqua, a cui diventa urgente rimediare, a maggior ragione dopo che “alcuni esami effettuati dal magazine il Test-Salvagente hanno riscontrato tracce di Ampa nelle acque dei comuni di Brusnengo e Campogalliano. In due casi l’acqua del rubinetto è risultata positiva per valori superiori ai limiti di legge”. Limiti che, peraltro, sono già datati, poiché relativi a un momento storico in cui ancora non era stato lanciato dallo Iarc (Istituto internazionale per la ricerca sul cancro, costola dell’Organizzazione mondiale della sanità) l’allarme sulla “probabile cancerogenicità” del glifosato. L’Ampa ritrovato nell’acqua potabile, infatti, è un metabolita la cui presenza rivela che è avvenuto un contatto col glifosato.

“L’Italia si muova”

“Per superare questa pericolosa ‘vacatio legis’ e sollecitare il monitoraggio obbligatorio dell’acqua potabile e a uso agricolo per rilevare l’eventuale presenza di glifosato o sostanze chimiche a esso correlate, ho depositato una interrogazione ai ministri dell’Ambiente, della Salute e delle politiche Agricole”, fa sapere Realacci. Ad oggi, peraltro, la Lombardia è la sola regione dove l’Arpa cerca il glifosato nelle acque interne. E visto che ancora non è ben chiaro che decisione prenderà l’Europa sull’eventuale autorizzazione all’utilizzo di glifosato – sia che venga eliminato sia che si rinnovi l’ok per un periodo inferiore ai 15 anni, come si mormora – è ancora più importante che i paesi si muovano al loro interno con leggi che obblighino a monitoraggi attenti e specifici.

Interesse collettivo o di pochi?

Intanto anche il Movimento 5 Stelle con la senatrice Elena Fattori tiene d’occhio il tema e già per giovedì 5 maggio è prevista una conferenza stampa in Senato (ore 14, Il Test-Salvagente la seguirà con una diretta twitter) in cui si parlerà anche di glifosato, nell’ambito di un focus ampio su Ttip (Trattato Usa-Ue con il quale cambieranno i regolamenti per il commercio e gli investimenti) e Ogm alla luce dei dossier sui documenti riservati prodotti da Greenpeace, i Ttip leaks. “L’accordo transatlantico tra Ue e Usa è stato smascherato. Tenuto nascosto per anni, anche ai parlamentari, oggi viene a galla nella sua essenza grazie alla pubblicazione da parte di Greenpeace del documento negoziale oggetto del trattato” attacca la senatrice Fattori. E continua: “Nelle 248 pagine rese pubbliche, emergono dati e fatti allarmanti. Anche il nostro governo ha sempre assicurato come vi fosse al centro del trattato l’interesse collettivo, mentre quanto emerge dal documento è una totale assoggettamento alle multinazionali che prenderanno parte a ogni tipo di decisione che riguarderà proprio il quotidiano dei cittadini”. Assoggettamento a cui si assisterebbe anche nel caso in cui il glifosato dovesse venire ancora autorizzato, scavalcando quel “principio di precauzione” che dovrebbe sempre guidare le scelte della politica per il benessere e nell’interesse dei cittadini.