Balsamo dopobarba, il test tedesco: a sorpresa Nivea e L’Oréal fanalini di coda

Chi è abituato a radersi la barba quotidianamente o quasi, conosce l’importanza di un buon dopobarba. Ma a meno di aver affinato una grande competenza dopo anni di tentativi, scegliere il migliore non è affare dei più semplici. Anche perché per fare una giusta valutazione, bisognerebbe prendere in considerazione molti aspetti, dai possibili allergeni presenti, alle sostanze controverse, fino all’utilizzo o meno di materie plastiche tra gli ingredienti. Per questo il mensile dei consumatori tedeschi Ökotest ha dedicato all’argomento un test. Gli esperti hanno deciso di concentrarsi su una tipologia di lenitivi da dopo rasatura: i balsami.

Nella nostra lista sotto riportiamo otto dei 20 prodotti analizzati in Germania e venduti anche in Italia. A piazzarsi nella parte alta della classifica sono due balsami certificati come biocosmetici, ma le analisi di laboratorio dimostrano come non sempre la certificazione significhi miglior qualità. Degli altri due prodotti certificati esaminati, uno si piazza a metà classifica e l’altro addirittura nella parte bassa. A costare molto in termini di giudizio finale al Logona mann, è la presenza tra gli oli essenziali del Cinnamal, allergene “particolarmente potente”. 

A finire in fondo alla classifica, due marchi molto popolari come Nivea e L’Oréal. I prodotti testati di questi due brand, infatti, contengono Peg o derivati di Peg. La sigla sta per glicole polietilenico e si tratta di sostanze che si combinano come emulsionanti. “Acqua e grasso, però, possono danneggiare la pelle renderlo più permeabile ai corpi estranei”, scrive il magazine tedesco. Il balsamo L’Oréal, inoltre, contiene anche siliconi, che vengono comunemente usati in cosmesi per dare un aspetto più levigato, morbido e piacevole al tatto, ma che a lungo andare tendono a creare una certa barriera impermeabile che impedisce la traspirazione cutanea.  Per comporre il giudizio complessivo, infine, sono stati valutati anche gli ingredienti che hanno un impatto sull’ambiente, come alcuni composti di plastica o l’uso di packaging superfluo e senza componenti riciclabili. La tabella dettagliata dei prodotti con le singole voci di giudizio è disponibile sul numero di ottobre del Salvagente.