Cartucce non originali? Hp blocca le stampanti

Alzi il dito chi non ha mai comprato cartucce compatibili per la propria stampante di casa o d’ufficio. Da tempo l’inchiostro delle stampanti è diventato per le aziende un business più interessante delle stampanti stesse tanto che a volte è più conveniente sostituire la stampante che comprare le ricariche originali. Secondo uno studio effettuato da Consumer Reports nel 2013 i prezzi al litro dell’inchiostro per stampanti inkjet oscillano fra 450 e 2.500 dollari. Per questo il mercato è stato invaso da cartucce compatibili e rigenerate per ogni modello di stampante, ad un costo molto inferiore rispetto alle originali.

IL BLOCCO DELLE STAMPANTI HP

Un bel risparmio, almeno fino a qualche giorno fa, quando è scoppiato il caso delle stampanti HP: il 13 settembre scorso, infatti, migliaia di stampanti HP di tutto il mondo hanno smesso improvvisamente di funzionare segnalando un problema della cartuccia.

Gli utenti hanno visto comparire sulla propria stampante messaggi del tipo: “una o più cartucce risultano essere mancanti o danneggiate. Sostituire le cartucce per riprendere la stampa”. Un caso più unico che raro nella storia delle stampanti!

Tale, infatti, è stata la portata dell’incidente che da subito si è capito che il problema andava ben oltre la cartuccia in sé: alcuni modelli di stampanti HP della gamma OfficeJet (classica, Pro e Pro X) si bloccavano perché non accettavano più le cartucce non originali. Da lì è iniziato il caos per HP: l’azienda si è affrettata a dare la colpa ad un aggiornamento firmware andato storto, ma la scusa ufficiale si è subito scontrata con la realtà. Dalle ricerche effettuate da alcuni tecnici è emerso che nei giorni precedenti al blocco delle stampanti non era stato distribuito alcun aggiornamento e comunque il problema aveva riguardato anche stampanti mai utilizzate e mai connesse ad internet.

IL CHIP “DI SICUREZZA”

A quel punto l’azienda è stata costretta a confermare il blocco volontario, giustificandosi dietro i diritti di proprietà intellettuale e la lotta ai prodotti contraffatti: sulle stampanti coinvolte, di fatto, più che un aggiornamento software veniva installato un Drm, cioè un sistema di Digital Right Management, in grado di riconoscere la presenza o assenza di un chip di sicurezza presente sulle cartucce originali.

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Non è la prima volta per HP: nel 2007 l’azienda ha tentato di rimuovere dal mercato le cartucce compatibili grazie ad un accordo di milioni di dollari con la catena Staples. Fu lanciata una class action negli Stati Uniti che però si scontrò con i limiti imposti dalla legge antitrust americana.

Questa volta invece la protesta degli utenti è stata così forte e globale che HP ha dovuto fare marcia indietro: dopo una petizione lanciata dalla Electronic Frontier Foundation, che in pochi giorni ha ottenuto più di 10mila firme, l’azienda ha promesso che entro questa settimana rilascerà un nuovo aggiornamento del firmware che “rimuoverà la funzionalità di sicurezza dinamica”.