Roaming: nonostante le multe a Tim, Wind e Tre, continuano le fregature

Nonostante l’Autorità garante per la comunicazione abbia annunciato l’arrivo di una sanzione anche per H3g dopo quelle destinate a Tim e Wind, le tariffe roaming continuano a nascondere fregature per gli utenti. Le compagnie, infatti, si sono adeguate lentamente e malvolentieri alle nuove regole comunitarie che da aprile scorso impongono un regime transitorio verso la totale abolizione dei costi aggiuntivi per le chiamate da un paese all’altro dentro l’Ue (prevista per il 15 giugno 2017), e nel farlo non mancano di usare una furbizia che potrebbe costare soldi spesi inutilmente a tantissimi italiani. I consumatori italiani, recandosi in vacanza all’estero in queste settimane, hanno ricevuto un sms dalla loro compagnia telefonica mobile con cui si ricordano le varie opzioni attivabili durante il soggiorno. Per legge, adesso devono indicare chiaramente che “se un cliente in roaming decide di optare in modo esplicito per una tariffa alternativa, egli deve essere informato sull’esistenza delle soluzioni tariffarie in roaming regolamentate e sui relativi vantaggi. Inoltre, le soluzioni tariffarie a pacchetto che applichino un prezzo superiore alla soglia di sovrapprezzo massimo vengono considerate come ‘alternative tariff’”.

Wind e i due pesi e le due misure

 

Ma la realtà dei fatti è tutt’altra. Wind ad esempio invia un sms con il seguente testo: “Gentile Cliente, se non ha attiva un’opzione o un listino valido in uno dei paesi dell’UE, Wind le applica l’offerta consentita dalla regolamentazione che prevede: 15min per chiamare, 15min per ricevere, 15 SMS e 50MB al costo di 2E/gg addebitati al primo evento. Se e’ interessato ad un’offerta a consumo può attivare senza costi l’opzione EUROTARIFFA. Servizio clienti gratuito 155″. La prima cosa che salta agli occhi è il fatto che mentre la tariffa a pacchetto è descritta nei particolari di costi e servizi, la tariffa prevista dalla regolamentazione europea, l'”eurotariffa”, è solo citata, senza dare al consumatore l’opportunità di poter confrontare sul momento la convenienza a seconda dei propri bisogni. Tocca telefonare alla compagnia per venire a sapere che con l’eurotariffa si chiama a 23,1 cent al minuto, si riceve a 6,1 cent/minuto, un sms costa 7,3 centesimi e navigare costa 24,4 centesimi al MB (la metà dell’offerta spinta dall’azienda). Basta fare il calcolo per una settimana di vacanza, e vedere la disparità di spese. Se si usa il cellulare solo per fare una chiamata di due minuti al giorno (per comunicare ad esempio a casa che tutto va liscio), con l’eurotariffa, il consumatore a fine vacanza avrà speso 3,23 euro circa. Mentre evitando di chiamare e lasciando che l’azienda attivi l’offerta “consentita dalla regolamentazione”, avrà speso a fine vacanza ben 14 euro. L’altra cosa che colpisce è il fatto che la tariffa a consumo standard decisa dall’Ue venga presentata come opzione alternativa attivabile solo su richiesta, mentre il pacchetto transitorio venga attivato con un meccanismo di silenzio-assenzo.

La furbizia di Tim

 

Regola che vale anche per i clienti Tim. Andrea, un lettore di Roma, ci segnala di aver ricevuto il 24 luglio questo sms dall’azienda, appena atterrato in Austria: “Ti ricordiamo che hai attiva TIM in Viaggio Full aggiornata in Europa per effetto del Reg. UE n. 2120/2015. Hai a disposizione 100 min per chiamare l’Italia e l’Europa, 100 min per ricevere, 100 SMS e 500MB a 4 Euro al giorno solo in caso di effettivo utilizzo. In caso di esaurimento dei bundle nello stesso giorno avrai medesimi contenuti e stesso costo per altre 2 volte oltre le quali verranno applicate le tariffe base di Europa Daily Basic. Per i relativi costi, per le altre offerte TIM per l’estero e per ogni altra info, anche sull’elenco dei Paesi cui si applica la tariffa base, chiama gratuitamente il Servizio Clienti 119 o il 40916!. La protezione dati estero è disattiva (per riattivarla invia PROTEZIONESTERO OFF al 40916)”. Qui la furbizia assume una sfumatura diversa: la tariffa base di “Europa Daily Basic” viene in prima battuta presentata come una sorte di paracadute tariffario che interviene nel caso il pacchetto di consumo giornaliero attivato con l’opzione “Viaggio Full” (associata all’inizio del messaggio al Regolamento europeo, con il rischio che l’utente la confonda con la tariffa base imposta dall’Ue), e solo sul finale, quasi en passant, si invita il cliente a telefonare per sapere in quali paesi è attiva.

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Tre non menziona la tariffa base

Anche Tre si muove su una linea di ambiguità: “In Grecia attiva gratis Europe Pass! Chiami e navighi per 7 gg. Chiama gratis al +393933934077 o collegati ad ac3.tre.it o tramite APP Area Clienti” (messaggio ricevuto il 5 di agosto). L’offerta appare più vicina alla tariffa base europea rispetto a quelle a pacchetto dei concorrenti, in quanto non richiede costi di attivazione e si limita a chiedere 30 centesimi allo scatto per ogni chiamata e ogni sessione dati (che rischia di diventare salatissimo per i malati di whatsapp e Facebook) per un totale di  500 minuti e 500 MB. Nessun riferimento però alla possibilità di usare la tariffa standard voluta dall’Unione europea.