Padelle antiaderenti, il test svizzero boccia Ikea

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Il giornale svizzero K-tipp ha portato in laboratorio 12 padelle antiaderenti: nel campione compaiono anche due prodotti in vendita nel nostro paese, Ballarini e Ikea. Quest’ultimo tegame non ha superato il test a causa delle alte temperature che raggiunge il manico

Permettono di cuocere gli alimenti anche senza ricorrere all’uso di olio e burro ma le padelle rivestite di Teflon devono essere sottoposte ad un’attenta manutenzione perché i graffi possono compromettere la loro sicurezza.

K-Tipp ha testato in laboratorio dodici padelle con rivestimento antiaderente. La vincitrice del test è stata la “Padella Inox Superior Kuhn Rikon” di Coop (attenzione, non è la stessa catena che troviamo in Italia): il fondo della padella si è riscaldato in modo uniforme. Il tegame, inoltre, ha conservato molto bene il calore grazie al fondo spesso. Unica nota di demerito, la manipolazione: il manico è un po’ scivoloso e la manipolazione è noiosa se il cibo non è distribuito uniformemente nella padella. La padella di Coop ha convinto anche per quanto riguarda la robustezza del rivestimento antiaderente. (continua dopo l’immagine)

All’altro lato della classifica, la padella “Hemkomst” di Ikea: a determinare il giudizio, la scarsa distribuzione del calore del tegame e il manico in metallo che ha raggiunto i 60 gradi rendendo difficile il suo uso se non rischiando una scottatura. Ikea è consapevole del limite della sua padelle e scrive nelle istruzioni per l’uso che è opportuno usare un guanto da forno per spostare la padella.

L’altro prodotto italiano, Ballarini, ottiene un giudizio buono come la prima in classifica. Tra le prove, il tegame ha ottenuto il voto più basso sulla manipolazione.

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Le prove del test

L’IPI Institute for Product Research di Stoccarda ha sottoposto le 12 padelle a diverse prove:

Distribuzione del calore: gli esperti hanno utilizzato una termocamera per misurare l’uniformità della distribuzione del calore nella padella.
Ritenzione del calore: la padella è stata riscaldata a 200 gradi. Quindi gli esperti hanno misurato quanto era calda la parte centrale della padella dopo 10 minuti.
Tempo di riscaldamento: quanto tempo impiega il centro della padella a raggiungere i 180 gradi?
Durata: il laboratorio ha testato la durata dei rivestimenti antiaderenti. Per fare ciò, la padella è stata riscaldata cinque volte a 200 gradi e poi spenta con acqua di rubinetto a 15 gradi. Gli esperti hanno quindi riempito le vaschette con sfere d’acciaio e una miscela di sabbia. I prodotti sono stati così agitati per 30 minuti. Quindi le padelle sono state riscaldate e temprate cinque volte e ruotate con sabbia affilata e ciottoli per 30 minuti. Gli esperti hanno verificato più volte se il rivestimento era danneggiato e se lo strato antiaderente funziona ancora bene.
Resistenza ai graffi: il laboratorio ha testato la resistenza ai graffi dei rivestimenti.
Test della frittata: gli esperti hanno preparato le frittate e valutato l’uniformità della doratura.
Manipolazione: quanto sono comode le padelle in mano?
Rischio di ustioni: quanto si surriscalda il manico della padella?

La sicurezza del teflon

Secondo l’Ufficio federale tedesco per la valutazione dei rischi, non vi è alcun rischio per la salute con l’uso normale di pentole in teflon. Solo a circa 360 gradi il PTFE può decomporsi e rilasciare sostanze tossiche nell’aria ambiente. Se le pentole sono piene di cibo, tali temperature difficilmente possono essere raggiunte. È quindi importante che le pentole rivestite non vengano riscaldate quando sono vuote.