Pesticidi, nella Ue il 30% sono riautorizzati senza nuovi studi sui rischi

PESTICIDI

La denuncia della Ong Foodwatch: “Il glifosato è solo la punta dell’iceberg: 3 pesticidi su 10 ottengono dall’Europa una nuova licenza senza nessuna valutazione sui rischi per la salute da parte dell’Efsa”

La deltametrina, insetticida ritenuto neurotossico, usato come trattamento negli agrumi, ortaggi, frumento e frutta in generale, non si potrebbe più usare in Europa dall’ottobre 2013 eppure è stata ri-autorizzata per ben 8 volte (attualmente fino al 31/10/2023) senza che da parte dell’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ci sia stata una nuova valutazione sui rischi per la salute. Stesso trattamento di favore è toccato all’erbicida flufenacet e al fosthiazate.

Gli esempi sono tutt’altro che isolati. Secondo Foodwatch, associazione europea dei consumatori sensibile ai temi della sicurezza alimentare il 30% (135  principi attivi) di tutti i pesticidi autorizzati in Europa (455) è approvato per estensione senza una nuova valutazione del rischio.

“Il glifosato è solo la punta dell’iceberg” ha affermato Lars Neumeister di Foodwatch International: “Il sistema di autorizzazione dei pesticidi dell’Ue ha così tanti difetti che è urgentemente necessaria una riforma“.

Il 15 dicembre prossimo la Ue – in assenza di un accordo tra gli Stati membri sulla richiesta di una proroga di sei mesi chiesta da Efsa proprio per concludere il nuovo assestment risk (la valutazione del rischio) – dovrebbe decidere di rinnovare l’autorizzazione del glifosato fino a giugno prossimo. Ma il caso del glifosato è a sè vista l’attenzione che ha suscistato in questi anni l’erbicida più usato al mondo, probabile cancerogeno per la Iarc dell’Oms. Tante altre molecole invece seguono una strada del tutto diversa: autorizzazione per estensione.

Prendiamo il Phosmet, insetticida neurotossico, la cui licenza d’uso è scaduta il 30 settembre 2017: in quel caso la Ue riautorizzò il principio attivo per altri 5 anni, ovvero fino al 2022. Tuttavia proprio dal novembre 2022 è stato vietato in tutta Europa dopo che Efsa ne ha accertato – con una valutazione del rischio – la pericolosità per lavoratori e cittadini. Tuttavia per 5 anni l’impiego del Phosmet è stato prorogato in modo “automatico”.

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Per evitare il ripetersi di questi casi, Foodwatch chiede “tasse di autorizzazione più elevate pagate dai produttori di pesticidi in modo che le autorità europee possano condurre la valutazione del rischio in tempi adeguati”. Inoltre, propone che “gli attuali periodi di proroga dovrebbero essere sottratti dal periodo di approvazione, se un pesticida viene nuovamente approvato”. Infine, l’associazione chiede che “tutti i pesticidi non valutati dall’Efsa secondo le regole di valutazione del rischio stabilite dal Reg. 1107/2009/CE dovrebbe essere immediatamente ritirati dal mercato”.