Aria condizionata e mal di schiena, come intervenire sul “colpo di freddo”

Un fastidiosissimo ma comunissimo problema: il mal di schiena, che in estate potrebbe acuirsi per attività più intense o per cambi di temperatura repentini tra locali con aria condizionata e caldo esterno. Più di venti milioni di italiani, e cioè un terzo della popolazione, soffre almeno una volta l’anno di un episodio acuto di mal di schiena. Le complicanze non sono affatto tenere: dolore, incapacità di svolgere la normale routine quotidiana, assunzione di farmaci antidolorifici, riduzione dell’attività lavorativa e un generale peggioramento delle relazioni sociali. Di fatto stiamo parlando della prima causa di disattività al mondo. Un fenomeno che aumenta in due periodi dell’anno, quello del passaggio stagionale dal caldo al freddo e quello in cui si usa abbondantemente l’aria condizionata.

IL COLPO DI FREDDO

Ma perché con l’arrivo del freddo è più facile soffrire di mal di schiena, che ricordiamo, è un termine abbastanza generico con il quale vengono indicate tutte le condizioni di dolore legate alla colonna vertebrale?

Il Test lo chiesto a Enrico Pola, professore aggregato presso la divisione di Chirurgia vertebrale del Policlinico Gemelli di Roma, diretta dal professor Giuliano Cerulli. “Con l’abbassamento delle temperature e il conseguente cambio del grado dell’umidità nell’aria, un po’ tutti i muscoli e in particolar modo quelli lombari tendono a irrigidirsi. Questo provoca le classiche contratture muscolari o comunque un irrigidimento volontario del corpo che alla lunga favorisce l’insorgere del dolore. Proprio per questo motivo è molto importante stare sempre attenti alla temperatura corporea, evitare di passare da temperature molto calde a quelle fredde senza che la zona lombare sia ben coperta”.

Ma dietro al generico “mal di schiena” si nascondono diverse patologie e differenti modi per affrontarle. Vediamo le principali.

LOMBALGIA

È il mal di schiena classico, localizzato nella regione lombare. I soggetti più a rischio sono i giovani e gli adulti soprappeso e sedentari. Quando cominciamo a prendere peso i dischi fanno fatica a sopportarlo e lentamente si disidratano. Altri fattori di rischio possono essere i lavori pesanti, danni chimici (fra i quali il fumo di tabacco), ma anche lo stress.

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Bisognerebbe sempre prendersi cura di se stessi, coccolarsi un po’, lasciarsi scivolare addosso – quando è possibile – gli eventi negativi. Lo stress, infatti, accompagnato da ansia e tensione, è responsabile dell’irrigidirsi dei muscoli. Anche quelli lombari. Non a caso talvolta la lombalgia è chiamata “colpo della strega”, ovvero una forte contrattura dei muscoli lombari della schiena. È una forma violenta di mal di schiena e necessita spesso una visita al pronto soccorso. Il paziente assume una posizione di difesa e tende a tenere il busto storto. In questo caso vanno subito somministrati farmaci potenti, antidolorifici.

LOMBOSCIATALGIA

Si tratta di una sciatalgia pura. Ovvero il dolore s’irradia fino a una o a tutte e due le gambe. Non necessariamente in questo caso il dolore è presente anche nel tratto lombare, anche se di fatto il problema nasce lì, perché magari una piccola ernia del disco comprime una radice nervosa che infiamma il nervo sciatico.

CERVICALGIA

La classica espressione, “Ho la cervicale”, è legata molto spesso ai traumi – il classico colpo di frusta da tamponamento, per esempio – e a contratture muscolari. A volte è causata da attività fisica svolta male o da sforzi non ben calibrati. Raramente da un’alterazione del disco intervertebrale cervicale.

Altre cause: vita sedentaria, riduzione del tono muscolare, i colpi di freddo e la postura scorretta. La cervicalgia non va confusa con la cervicobrachialgia, dovuta a una o più ernie del disco cervicale, che comprimono una radice nervosa facendo estendere l’infiammazione (e il dolore) su uno o due braccia, e talvolta fino alla mano.