Carenza del farmaco Sinemet, interviene l’Aifa: compresse presto disponibili

L’Agenzia del farmaco conferma l’attuale indisponibilità delle confezioni da 250mg+25mg e e 100mg + 25mg a rilascio modificato delle compresse Sinemet® indicato nel trattamento della malattia di Parkinson e della sindrome parkinsonian. Mentre il medicinale – rassicura sempre l’Agenzia – è disponibile 100mg + 25mg compresse, 50 compresse (AIC 023145028) e 200mg + 50mg compresse a rilascio modificato, 30 compresse (AIC 023145030). Per venire incontro alle esigenze dei malati che lamentavano proprio l’improvvisa mancanza delle compresse, l’Agenzia ha permesso – laddove ce ne fosse bisogno – l’importazione di medicinali analoghi dall’estero alle strutture che ne facciano richiesta.

Il titolare dell’autorizzazione , ovvero la farmaceutica Msd – spiega l’Aifa – ha comunicato la carenza temporanea, dovuta a un ritardo nella fornitura da parte del produttore, e dichiarato la probabilità che le ulteriori forniture saranno rese disponibili già nelle prossime settimane. Per questo l’Agenzia raccomanda  un approccio consapevole all’acquisizione dei prodotti, evitando l’immotivata corsa all’approvvigionamento.

L’Aifa resta a disposizione dei pazienti e li invia a contattare il servizio FarmaciLine al numero 800 571661, attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 13.00.

L’allarme sull’indisponibilità di questo farmaco è partita ad aprile di quest’anno quando l’Associazione italiana parkinsoniani aveva avanzato sospetti pesanti. L’Associazione, infatti, imputava al basso costo delle confezioni la ragione della carenza di produzione. “Il Sinemet è un farmaco “storico” che esiste dagli anni Settanta – ricordava dalle pagine dell’Avvenire il presidente dell’Aip, Gianni Pezzoli – e va assunto tutti i giorni, almeno tre volte al giorno, prima dei pasti. Serve a integrare la Dopamina che manca al paziente parkinsoniano. Improvvisamente, è scomparso dalla farmacie e la gente, disperata, non sa come fare. In due giorni, ci hanno contattato, via Facebook, più di 10mila persone, con storie familiari drammatiche”.