(Dis)abituiamoli fin da piccoli. Il nostro test sui biscotti da biberon

LATTE PRIMA INFANZIA

Molto spesso il biscotto da biberon è il primo alimento solido che sperimenta il neonato. Tuttavia non va considerato come un alimento insostituibile, un passo obbligato nello svezzamento del piccolo. E soprattutto va scelto bene, per non rischiare che contenga troppi zuccheri e perfino sale eccessivo. È questo, per esempio, quanto accade in almeno tre scatole su otto tra quelle messe a confronto nel numero in edicola del Salvagente. E c’è poco da fidarsi della notorietà del marchio, visto che non mancano clamorose stroncature nel panel di biscotti per la prima infanzia che abbiamo esaminato, tra Nipiol, Plasmon, Mellin, Hipp, Humana, Alce nero e marchi delle catene di supermercati e hard discount.

“Due al mattino, niente la sera”

Non ha dubbi Giuseppe Morino, responsabile dell’Unità operativa di Educazione alimentare dell’Ospedale Bambino Gesù: “Fino ai 6 mesi di vita l’allattamento al seno deve essere privilegiato in quanto il latte materno fornisce tutti i nutrienti di cui ha bisogno il bambino. La sua mancanza, non va demonizzata ma il ruolo del medico è quello di supportare le mamme che si trovano ad affrontare questa situazione: in questo caso, il biscotto può essere un aiuto ed essere introdotto nella dieta già a partire dal quarto mese senza ovviamente eccedere”.
Dottor Morino, quanti biscotti possiamo proporre al bambino?
Consiglio sempre di aggiungere due biscotti al biberon del mattino e nessuno la sera.
In questa fase della crescita è opportuno prestare attenzione alla quantità di calorie che apportano questi prodotti?
No. Oggi il vero problema non è l’apporto calorico, almeno in questa fase evolutiva quanto il carico di proteine che determina un aumento eccessivo del peso corporeo del bambino. Ma non solo. Non dobbiamo mai dimenticare che è in questa età che si determina il gusto dei bambini dunque è opportuno non abituarlo ai cibi troppo zuccherati e a quelli troppo sapidi ricordandoci che questi gusti, in particolare, sono stimolati dal consumo… più ne mangio e più ne ho voglia di mangiare.
Eppure questi alimenti contengono troppo sale e zucchero…
Vero, per questo motivo, come dicevo in precedenza, non dobbiamo mai eccedere nelle quantità, non considerarli dei prodotti insostituibili e non proporli, insieme al latte, come un pasto sostitutivo perché il piccolo rifiuta i cibi salati.
Questi biscotti sono molto spesso fortificati: arricchiti di ferro, calcio e vitamine. Queste “aggiunte” sono sufficienti a coprire il fabbisogno giornaliero di nutrienti importanti?
Iniziamo col dire che nei neonati la carenza di ferro è spesso un problema: rappresenta, infatti, la più comune forma di anemia in questa fascia di età e prediligere alimenti arricchiti di questo minerale è una giusta scelta. Tuttavia i due biscotti che proponiamo al bambino ogni giorno non bastano da soli a coprire il fabbisogno ma considerando che tutti gli altri alimenti del baby food sono arricchiti, a fine giornata il bilancio è positivo