Maltrattamenti animali, la petizione Lav per inasprire le pene. Il ministro Costa: “D’accordo”

“A 15 anni dall’approvazione della legge 189 contro i maltrattamenti degli animali, è arrivato il momento di aggiornare la normativa”- Gianluca Felicetti, presidente della Lega anti-vivisezione (Lav), lancia l’appello a firmare la petizione popolare alla presenza del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, durante una tavola rotonda organizzata con l’università eCampus.

Le richieste

Tra le richieste della proposta di legge: Pene più severe per chi maltratta animali (con aggravante se in presenza di minori), perché possano essere un più efficace deterrente; una nuova disciplina della confisca obbligatoria, al fine di impedire che l’animale resti in custodia e nella disponibilità del suo aguzzino, come purtroppo accade spesso; la norma sia posta a protezione non solo del sentimento per gli animali, come è oggi, ma anche dell’animale stesso in quanto soggetto di diritto; venga introdotto il reato di strage di animali (art. 544-bis c.p.), per contrastare le uccisioni di massa di animali, come ad esempio nei casi di avvelenamento, fattispecie estremamente frequente; un quadro normativo che riconosca e valorizzi i Centri di accoglienza degli animali sequestrati e confiscati.

Costa: importante inasprimento

All’appello ha risposto lo stesso ministro che ha dichiarato: “La vostra proposta di legge la sposo completamente, anzi, invito ad arricchirla. Dobbiamo fare presto, è una battaglia di civiltà”. Costa ha sottolineato il suo apprezzamento soprattutto per la richiesta di inasprimento delle pene: “Non per voglia di rivalsa giustizialista – spiega – ma perché se non ci sono pene di un certo rilievo, alcuni atti investigativi da parte delle delle forze di polizia non possono essere materialmente condotti. Per esempio, le intercettazioni”. All’incontro era presente anche il sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi, secondo cui questa norma riguarda tutti, non solo gli amanti dei cuccioli, perché “È stata rilevato che chi ha tendenza a comportarsi in maniera violenta con gli animali, spesso  ha tendenze analoghe anche verso le persone”.

I numeri

“Sono state centinaia le sentenze di condanna ottenute, in questi anni, grazie alla Legge 189 senza la quale – afferma il presidente della Lav – non avremmo potuto accusare, ad esempio, Green Hill, l’allevamento di beagle destinati alla vivisezione, condannato per il maltrattamento degli animali, e nemmeno liberare gli animali. Oggi, però, quella norma può e deve essere rafforzata perché quasi 10 mila reati all’anno a danno di animali sono un’emergenza e dunque occorre rendere la norma più efficace partendo dal suo adeguamento al Trattato Europeo di Lisbona, che impegna anche gli Stati membri al riconoscimento degli animali come esseri senzienti”.