“Pieno a perdere”: ecco come funzionava la truffa al distributore

BUONI CARBURANTE

Un telecomando nascosto consentiva di bloccare, al bisogno, l’erogazione del carburante, ma non anche il totalizzatore del prezzo che invece scorreva a gran velocità. È questo il meccanismo fraudolento scoperto dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Napoli che con l’operazione Pieno a perdere ha sequestrato due stazioni di servizio “ingegnosamente” modificate.

Le immagini qui sotto messe a disposizione dalle Fiamme gialle mostrano come venivano frodati i consumatori.

 

In buona sostanza, scrive in una nota la Guardia di Finanza, “su di una colonnina di distribuzione è stato rinvenuto, ben occultato, un particolare apparato radio, attivato dall’operatore del distributore per il tramite di un telecomando (poi rinvenuto dai militari mentre l’operatore truffaldino, a seguito dell’intervento dei finanzieri, cercava di disfarsene), il quale bloccava, al bisogno, l’erogazione del carburante, ma non anche il totalizzatore del prezzo che, al contrario, scorreva a gran velocità. Su un’altra colonnina è stata rinvenuta una minuscola leva, posizionata in un tombino sotterraneo “occulto” che faceva “girare a vuoto”, senza soluzione di continuità, il totalizzatore del prezzo sin dal momento in cui la pistola erogatrice veniva estratta dalla colonnina facendo pagare all’ignaro cliente l’aria al prezzo del carburante“.

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023

“Il prosieguo delle attività di controllo, eseguite nei confronti di altro distributore, ha permesso, altresì, di individuare altro meccanismo fraudolento consistente nell’utilizzo di “piombi amovibili” ai misuratori del carburante, utilizzati dai gestori per rimuovere i sigilli senza alcuna autorizzazione al fine di manipolare a piacimento i totalizzatori del prodotto. In tal modo era possibile “scalare” il contatore dei litri sulla colonnina senza far transitare in contabilità i corrispondenti quantitativi di carburante venduto”.

Gli esiti delle analisi di laboratorio sui campioni prelevati all’atto dell’accesso potranno chiarirne, con certezza, anche la provenienza e la qualità del carburante erogato.