Mercato libero dell’energia: tutto quello che c’è da sapere

Con il decreto Bersani del 16 marzo 1999, è iniziato in Italia, recependo una direttiva europea, il processo di liberalizzazione del settore elettrico.

Fino ad allora l’EenelL ne deteneva il monopolio, in tutte le sue diverse componenti: produzione, trasmissione, dispacciamento, distribuzione e vendita.

Con il successivo decreto del 2007, il graduale processo di liberalizzazione si è totalmente completato. È bene però precisare che la liberalizzazione non riguarda il servizio di trasporto e distribuzione dell’elettricità che, per le difficoltà tecniche ad esso legate, è rimasto in regime di monopolio.

Ad oggi, accanto al mercato libero, coesiste il cosiddetto Servizio di Maggior Tutela che adotta il tariffario dell’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente). Questa Autority regola le condizioni economiche della fornitura e fissa il prezzo della materia energia.

Il Servizio di Maggior Tutela, anche se la data è slittata ancora di un anno, è destinato a scomparire ed entro luglio 2020 tutti quelli che non l’hanno già fatto dovranno passare al mercato libero, scegliendo un nuovo fornitore, sia per la luce che per il gas.

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Il passaggio non è un’operazione complessa: innanzitutto è gratuita, il servizio non sarà interrotto, non vi saranno lavori da effettuare né cambi di contatore, cambierà solo la gestione a monte della fornitura.

Per rendere più graduale il passaggio dal mercato tutelato a quello libero, sono nati due tipi di contratto.
Il primo si chiama Tutela Simile e vi si poteva aderire entro giugno 2018, scade dopo un anno e non è rinnovabile, le condizioni economiche rimangono uguali a quelle del mercato tutelato.

La seconda offerta è denominata PLACET (Prezzo Libero A Condizioni Equiparate di Tutela) e tutti i fornitori hanno l’obbligo di inserirla nel loro catalogo offerte. Questa prevede il prezzo libero, cioè stabilito dal fornitore, ma le condizioni contrattuali sono le stesse del Servizio di Maggior Tutela e non possono essere aggiunte altre clausole.

Nel mercato libero, dunque, il fornitore può produrre energia in maniera autonoma o acquistarla da altri produttori per poi erogarla all’utente finale e definire così, in ultima istanza, il prezzo della materia energia. A sua volta ogni consumatore può scegliere liberamente il fornitore più conveniente. Questo permette il sorgere di meccanismi virtuosi di libera concorrenza che favoriscono il calo dei prezzi e l’opportunità di ottenere migliori servizi.

Questo passaggio dovrebbe, in ultima analisi, arrecare solo vantaggi all’utente finale, l’unico problema è districarsi fra le tante offerte oggi presenti. Un consiglio al consumatore prima di aderire a qualsiasi offerta: informati, scopri le novità sul mercato libero dell’energia perché la scelta del fornitore non deve essere legata solo al prezzo più basso, ma anche alle tue esigenze e alle tue abitudini.

A qualcuno, ad esempio, conviene adottare la tariffa bioraria, ad altri la monoraria, a seconda di quale o quanto è il tempo che si passa in casa. C’è, poi, chi non vuole avere sorprese e preferisce il prezzo bloccato, altri si affidano al variare del mercato, sperando in una diminuzione del prezzo. Per risparmiare tempo e denaro si può aderire, invece, alle offerte “dual fuel”, con un unico interlocutore per gas e luce.
Infine, chi ha a cuore la salvaguardia dell’ambiente, può scegliere le offerte green: può, cioè, acquistare energia che proviene solo da fonti rinnovabili, certificate dal GSE, come sole, vento, acqua, tenendo così uno sguardo alla bolletta ed uno al futuro del nostro pianeta.