Francia, Il nuovo piano contro gli interferenti endocrini (che l’Italia dovrebbe copiare)

INTERFERENTI ENDOCRINI

I ministri della salute e dell’ambiente francesi presentano una nuova strategia sulle sostanze chimiche che possono interferire con il sistema ormonale. A riportarlo è il quotidiano francese Le Figaro. Cinque anni dopo la formulazione della prima strategia nazionale sugli interferenti endocrini, i ministri della sanità e della transizione ecologica hanno annunciato l’apertura di una consultazione pubblica su una nuova tabella di marcia applicabile al periodo 2019 -2022. “Questo piano d’azione – scrive Le Figaro – organizzato attorno a tredici grandi misure, è stato elaborato in consultazione con parlamentari, organismi di monitoraggio e ricerca e associazioni per la protezione dell’ambiente e la protezione dei consumatori. I francesi hanno tempo fino all’8 febbraio per fare i loro suggerimenti e osservazioni”.

Sostanze nei cibi, negli imballaggi e nella cosmesi

L’obiettivo del piano è proteggere la popolazione dagli interferenti endocrini, sostanze chimiche naturali o artificiali presenti nell’ambiente e in molti prodotti, tra cui cosmetici, alimenti, imballaggi in plastica, prodotti per la casa. Il rischio è un effetto sul sistema ormonale in grado di alterare alcune funzioni, come la riproduzione, la crescita o lo sviluppo.

La blacklist

Il governo francese ha in progetto di creare un elenco “valido scientificamente” in cui vengano inseriti tutti i prodotti a rischio in base al tipo di effetto probabile sull’organismo, insieme al livello di prove a loro carico (comprovato, sospetto o sospetto). Questo lavoro sarà affidata al Safety Agency National Food, Ambiente e Lavoro (Anses), responsabile per la valutazione delle sostanze 6 all’anno nel 2019 e nel 2020 e 9 dal 2021. I professionisti della salute, che saranno addestrati a sviluppare una prevenzione migliore. Un sito di informazione pubblica e una campagna sui rischi associati ai prodotti chimici saranno lanciati nel 2019 e 2020 e si rivolgeranno principalmente le popolazioni a rischio: donne incinte, donne e uomini in età riproduttiva, i genitori bambini e adolescenti.

Progetti di ricerca e monitoraggi

I progetti di ricerca per comprendere meglio l’impatto di queste sostanze sulla fauna selvatica e sulla biodiversità, ma anche sulla salute umana, saranno finanziati fino a 2 milioni di euro nel 2019. “Al fine di monitorare l’esposizione giornaliera della popolazione a tali sostanze, verranno effettuati una serie di sondaggi: analisi esplorative su determinati prodotti di consumo (giocattoli destinati a bambini di età inferiore a 3 anni, ad esempio), ma anche su prodotti alimentari” continua il quotidiano. I Francesi ora vogliono portare la loro posizione in Ue, dove le misure previste sono molto più blande.

La polemica sul biologico

Le associazioni che hanno spinto per una legislazione più dura, pur apprezzando il piano, hanno comunque criticato la decisione di lasciare fuori alcune misure proposte durante la consultazione, come la raccomandazione del consumo di frutta e verdura biologica, per le donne incinte e i bambini piccoli. Dettagli, per chi da questo lato delle Alpi, deve constatare che in Italia non c’è nemmeno l’ombra di una strategia nazionale contro gli interferenti indocrini.

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