Il Tim box “a tradimento” (e noi paghiamo)

Carissimi amici voglio far presente un altro sistema per vendere Tim box imbrogliando gli abbonati Tim. L’11 dicembre dal numero 0381457098 mi chiama una persona che si qualifica come operatore TIM, dicendomi che dopo qualche giorno avrei ricevuto un nuovo modem in sostituzione di quello già in uso. Pochi giorni dopo arriva effettivamente un pacco da parte del Gruppo Poste Italiane SDA (il cui fattorino lo lascia sulle scale dell’ingresso del condominio dove abito). Una volta aperto il pacco, mi accorgo che non si trattava di un modem ma del TIM BOX che io non ho chiesto e non voglio.

Chiamo il 187 per far presente il problema, dalla Romania una gentile operatrice mi conferma “l’errore” dicendomi che avrei ricevuto sul cellulare un codice con il quale avrei dovuto portare il pacco in un centro TIM per la restituzione. Fino ad ora non ho ricevuto alcun codice. Richiamato il 187 una scortese operatrice mi dice che avrei dovuto rifiutare il pacco e che ora mi dovevo arrangiare restituendo il pacco a  mia cura e spese entro quattordici giorni.

Potreste dirmi se avete avuto notizie di altri casi simili e come devo fare per risolvere la questione?

Alberto Balzani

Caro Alberto, la sua vicenda è di quelle che fa arrabbiare, eccome, un consumatore. Di più, ci conferma che non è poi così lontana dal vero la percezione di molti di essere assediati da società che tendono a spillarci soldi in tutti i modi.

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Abbiamo comunque chiesto a Valentina Masciari, responsabile utenze di Konsumer Italia di spiegarci cosa si può fare in questi casi.

Purtroppo siamo di fronte all’ennesimo caso di vendite scorrette da parte di Tim. Preciso che Tim Box è un decoder con funzionalità evolute che consente di accedere ai servizi di intrattenimento, tramite la TV, quali Tim Vision, Tim Music, ecc. Viene venduto a rate da € 2,99, per 48 mesi, chiaramente se si ha una linea, di rete fissa e dati, attiva con Tim.

In una prima fase, Tim, in sostanza, inseriva questo decoder e il relativo costo, su qualunque nuovo contratto, senza che il clienti lo avessero mai richiesto. Dopo diverse segnalazioni fatte all’Autorità, visto il numero dei casi riscontrati, questa, è intervenuta su tale pratica scorretta e poco chiara, è ha sanzionato Tim.

Tim a questo punto, ha probabilmente deciso di cambiare strategia ed utilizzare il metodo esposto dal sig. Balzani: è facile trarre in inganno il cliente parlando solo di nuovo decoder. Si sorvola, chiaramente, sui costi e, il cliente, accetta in modo inconsapevole.

Nel caso del lettore, se non avesse accettato il pacco, probabilmente la cosa si sarebbe risolta più facilmente anche se non è detto che gli addebiti in fattura non sarebbero scattati ugualmente.

Allo stato attuale, è quindi necessario restituire questo apparato e l’unico modo per farlo, è tramite posta e a proprie spese; poi, una volta che Tim riceverà il decoder, dovrebbe rimborsare le spese di spedizione. Considerando tutta la situazione, io consiglio di avviare innanzitutto, una contestazione scritta, evidenziando quanto successo, ed indicando l’intenzione di restituire l’apparato, con richiesta di annullamento dei relativi costi e rimborso di quanto già pagato; contestualmente si rimanda al mittente il decoder. Se non dovessero arrivare risposte esaustive è bene non fermarsi e procedere con un tentativo di conciliazione, magari paritetica, così da velocizzare i tempi.