La denuncia del Ciwf: “Pesci allevati e macellati illegalmente”

Il Ciwf chiede al ministro della Salute di introdurre misure immediate che obblighino all’uso di metodi di macellazione che evitino sofferenze inutili ai pesci così come richiede il regolamento europeo 1099/2009. Secondo la Commissione europea, la conformità al Regolamento è garantita dall’aderenza alle Linee guida della Organizzazione mondiale della salute animale (Oie) in materia di stordimento e abbattimento del pesce da allevamento, sottoscritte da tutti gli Stati membri. Una recente relazione della Commissione, tuttavia, ha stabilito che la maggior parte degli Stati membri oggetto di indagine, Italia compresa, attualmente violano dette linee guida. Molti produttori infatti utilizzano metodi di macellazione considerati crudeli dall’Oie.

Per dimostrare le sofferenze che patiscono i pesci negli allevamenti intensivi, il Ciwf ha diffuso oggi un video con immagini molto esplicative: pesci feriti, che si dimenano, anche dopo il presunto stordimento, in una vasca per il dissanguamento, che restano vivi anche quando sono estratti dalla vasca per essere trasportati alla macellazione. Pesci che galleggiano, morti, nei contenitori prima ancora di essere storditi e macellati. Pesci che, in teoria anestetizzati, si dimenano quando vengono estratte le uova dal loro corpo, per poterle inviare in altri allevamenti; e ancora pesci che muoiono a causa del sovraffollamento, o dopo una lunga agonia a contatto con il ghiaccio. Anche i pesci pescati muoiono per soffocamento, sui pescherecci, molto tempo dopo essere stati estratti dall’acqua. Secondo la legge invece, ai pesci dovrebbero essere evitate inutili sofferenze durante l’abbattimento e dovrebbero quindi essere storditi efficacemente prima di essere macellati. (continua dopo il video)

“I pesci sono esseri senzienti come tutti gli altri animali. Eppure, la loro sofferenza è la più dimenticata e anche quella che coinvolge i numeri più spropositati- miliardi di animali ogni anno. Ci appelliamo al Ministro della Salute affinchè compia urgentemente un primo importante passo per la loro tutela.”