Isde Italia aderisce alla petizione del Salvagente sui fanghi tossici

“L’impressione è che sia proprio una autorizzazione a inquinare per legge”. È durissimo il parere di Patrizia Gentilini, oncologo ed ematologo membro della società Internazionale dei medici per l’ambiente (Isde) sull’articolo 41 del decreto Genova appeno diventato legge. La possibilità che quei fanghi finiscano come concime sulle terre coltivate italiane la allarma.

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“Parliamo di sostanze molto persistenti. Prendiamo i policlorobifenili: ne esistono 209 congeneri e sono stati vietati già negli anni 80 perché si è scoperto che non si degradano in nessun modo. La Iarc, l’Agenzia per la ricerca sul cancro con sede a Lione li ha classificati cancerogeni per l’uomo di livello 1. Di questi 209 fino a poco tempo fa si conosceva l’attività di soli 12 congeneri che hanno comportamenti del tutto simili alla diossina, poi s’è scoperta l’azione anche degli altri e tutti sono cancerogeni. Questo genere di sostanze inoltre, agisce come interferenti endocrini: alterano l’equilibrio ormonale andando a impattare sulle funzioni del sistema riproduttivo, sull’attività della tiroide e sullo sviluppo cognitivo. Queste sostanze agiscono su organismi in via di sviluppo anche a dosi minimali. In definitiva, non esiste alcuna soglia di sicurezza. Poi i metalli pesanti: parliamo di cromo, piombo, arsenico, la loro tossicità e pericolosità è accertata come il nesso con problemi di insufficienza renale, problemi alle ossa e all’apparato riproduttivo. Il cromo esavalente è un cancerogeno certo. Diossine e Pcb sono sostanze lipofile, significa cioè che si accumulano in particolare negli animali, nella carne e nel latte. Invece di licenziare norme più rigorose a tutela della salute umana si permette lo spargimento di fanghi con questi livelli di sostanze. Così si compromette la qualità delle colture e si aumenta il rischio per la nostra salute”.

ISDE ADERISCE ALLA PETIZIONE DEL SALVAGENTE

Pericoli da non sottovalutare. E non li sottovaluta l’Isde, che ha voluto essere la prima associazione ad aderire ufficialmente alla petizione del Salvagente per chiedere al vicepremier Di Maio e al ministro dell’Ambiente Costa di cancellare questa autorizzazione a inquinare.

Un appoggio fortemente simbolico, dato che l’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente è nata nel 1989 da un gruppo di medici italiani consapevoli che per garantire la salute di ciascuno, i medici devono occuparsi anche della salute dell’ambiente in cui viviamo, sia come medici che come abitanti della terra.

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Isde Italia oggi conta su centinaia di medici, operatori sanitari e professionisti convinti che molti processi patologici trovano una loro genesi in cause ambientali, quali l’accumulo di inquinanti nell’aria, nell’acqua, nel suolo e nel cibo, ovvero gravi e irreversibili dissesti ambientali.