L’uso prolungato di farmaci ACE-inibitori aumenta il rischio di cancro al polmone

L’uso di ACE-inibitori utilizzati per la cura dell’ipertensione è risultato associato ad un lieve aumento di rischio di cancro del polmone, rispetto all’uso dei sartani. E’ quanto evidenzia uno studio di coorte realizzato dallo United Kingdom Clinical Practice Research Datalink e pubblicato sul BMJ. L’analisi ha preso in esame una coorte di oltre 992 mila pazienti che avevano iniziato un trattamento con antipertensivi tra inizio 1995 e fine 2015. Nella coorte, seguita per una media di 6,4 anni, sono stati registrati 7.952 nuovi casi di tumore del polmone.

Complessivamente, l’uso di ACE-inibitori è risultato associato ad un lieve aumento del rischio di cancro del polmone (+ 14%), rispetto all’uso dei sartani. Il rischio di tumore del polmone tuttavia aumenta gradualmente con la durata dell’assunzione; dopo 5 anni d’impiego, il rischio di tumore del polmone aumenta del 22% e dopo 10 anni di utilizzo arriva al 31%. L’associazione risulta particolarmente importante dopo un uso continuativo per oltre 5 anni. Naturalmente saranno necessari ulteriori studi, con un follow-up prolungato, per  confermare e definire con precisione l’esistenza di questo rischio.