E-cig, lo svapo può provocare l’asma? Gli esperti si dividono

Attorno alle sigarette elettroniche si combatte da anni una guerra senza esclusioni di colpi. L’ultima battaglia, in ordine di tempo, si gioca su una sostanza finora sconosciuta: l’acetale di aldeide PG, che secondo una ricerca americana porterebbe all’asma. Secondo i ricercatori della Duke university, che hanno pubblicato lo studio su “Nicotine and Tobacco Research”, durante lo svapo delle sigarette elettroniche ai vari gusti, viene creata una nuova sostanza chimica che non compare tra gli ingredienti delle e-cig, in grado di irritare le vie respiratorie, creando possibili rischi alla salute, come appunto asma e enfisema.

Come si sviluppano gli acetali

Se lo studio americano dice il vero, e i consumatori italiani devono dunque preoccuparsi? Abbiamo chiesto un parere a Fortunato Francia, farmacista, biochimico e direttore scientifico di Anpvu, l’associazione nazionale degli amanti dello svapo. “Innanzi tutto va chiarito che la categoria degli acetali non è affatto nuova – spiega Francia, che sviluppa liquidi per e-cig per un produttore italiano – ma esiste anche in altri prodotti. Nel vino, per esempio, conferiscono al vino stesso il caratteristico profumo”. Francia spiega che gli acetali in genere sono prodotti di reazioni che avvengono tra alcune sostanze: l’alcol, che si trova nella glicerina o nei polialcoli alimentari, il chetone e le aldeidi. “Solo in presenza di questi elementi e di determinate condizioni, che si sviluppano per esempio sforzando la sigaretta elettronica, facendole raggiungere temperature molto alte (diciamo sopra i 150 gradi), si possono sviluppare acetali in grado di dar fastidio”.

La normativa Ue

Ma secondo Francia questa ipotesi è molto remota nel caso dei liquidi con nicotina, e ci spiega perché: “In Europa esiste una regolamentazione relativa alle sostanze ammesse nei liquidi con nicotina, la Tpd. Questa contiene una blacklist, che appunto esclude la presenza delle aldeidi, come quella acetica, formica, e come il diacetile. Questo vuol dire che un liquido a norma prodotto in Europa, a meno di accidentali impurità nella nicotina, non può contenere uno degli elementi fondamentali per sviluppare gli acetali di aldeide, il gruppo cui appartiene la “nuova” sostanza al centro della ricerca americana. Paradossalmente, negli altri paesi Ue, almeno da questo punto di vista, è più sicuro usare i liquidi con la nicotina che quelli senza, per cui l’Europa non prevede una regolamentazione ad hoc. L’Italia, fortunatamente ha esteso, grazie alla condizione di monopolio della vendita e della produzione, le limitazioni imposte dal Tpd anche ai liquidi senza nicotina. Solo nel caso di prodotti importati illegalmente si rischia di trovarci sostanze vietate. Tutto a posti, quindi? Non proprio.

L’Escamotage

I negozi per lo svaping in Italia, infatti, oltre a vendere i liquidi aromatizzati, vendono anche i singoli ingredienti per miscelarseli in casa. E tra questi ci sono gli aromi alimentari, che sottostanno appunto alle leggi relative al settore alimentare. Non è detto che tra queste vi sia il divieto di presenza di sostanze, come le aldeidi, considerate pericolose iin caso di vaporizzazione e inalazione.

Dubbi sulla nocività

Come ricorda su Sigmagazine, Fortuna chiarisce anche: “Teniamo sempre presente che in Europa, le aldeidi e tanti altri composti che non sono indicati in etichetta (perché non presenti) sono sempre riportati nelle analisi (quali-quantitative) delle emissioni degli eliquids e sono a disposizione delle autorità di ogni Stato europeo”. L’esperto, riguardo i rischi per la salute, aggiunge: “Un’altra affermazione contestabile nello studio statunitense è che gli acetali del PG favorirebbero l’asma. A tal proposito ricordiamo che sono stati pubblicati studi, anche del professor Polosa, proprio sulla non interferenza del vaping in pazienti affetti d’asma bronchiale che anzi questi asmatici potrebbero perfino svapare e non certamente fumare”.

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