Indonesia: la Farnesina non sconsiglia di partire. E così niente rimborso per i turisti

Dovevano partire questa mattina e tornare il 29 agosto per una vacanza in luoghi da sogno. Luca e Valentina avevano programmato da tempo il loro viaggio in Indonesia, acquistando i biglietti aerei tanto per un soggiorno a Bali che per una settimana nelle splendide Isole Gili. Qui si erano preoccupati per tempo di fissare un bungalow in un resort sulla spiaggia.

Poi è arrivato il drammatico terremoto del 5 agosto: devastante e drammatico con centinaia di morti e intere isole devastate, comprese le Gili. E solo ieri una nuova, tremenda scossa ha di nuovo prodotto danni e provocato il panico in tutto il paese.

Logico che Valentina e Luca al loro viaggio in un’isola sconvolta e in stato di emergenza come l’Indonesia non vogliano più pensare. E tantomeno alla permanenza alle Gili, un paradiso che è stato evacuato dal governo, ora senza acqua ed elettricità e nel quale solo poche strutture sono rimaste in piedi e agibili.

E qui è iniziata la via crucis dei nostri lettori, così come quella di molti altri italiani che avevano scelto quei luoghi come meta vacanziera. Valentina e Luca sono giorni che chiamano compagnie aeree, assicurazioni e strutture alberghiere per tentare di recuperare un po’ dei soldi che avevano pagato. In qualche caso (come è successo per gli alberghi di Bali) si sono rassegnati a pagare le penali per l’annullamento, in altri (cone le compagnie aree che li avrebbero dovuti portare fino a Bali) hanno ottenuto la possibilità di spostare il viaggio o di ottenere un voucher per un’altra destinazione.

Booking: noi non possiamo far nulla

Chi invece non ha mai risposto alle loro osservazioni è stato il resort a Gili, già pagato attraverso Booking.com. I nostri lettori non sanno neppure se è ancora in piedi o se è inagibile. Hanno anche provato a chiamare il portale di viaggi ma si sono sentiti rispondere “Noi siamo solo intermediari, non possiamo farvi riavere i vostri soldi dall’hotel”. Una risposta che Booking ha dato anche al Salvagente, spiegando che i soldi non transitano attraverso il portale ma vanno direttamente all’hotel e, dunque, non è responsabilità del portale ridarli ai turisti.

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La Farnesina non consiglia ma non sconsiglia

I nostri lettori, previdenti, avevano anche stipulato una assicurazione viaggi con l’Aig e si sono subito attivati per consultarla. E anche in questo caso hanno dovuto costatare che hanno poche chance di vedere indietro i quasi mille euro spesi per il soggiorno a Gili. La polizza, infatti, prevede tra le condizioni di annullamento i casi in cui “L’Assicurato sta viaggiando verso una specifica nazione o area nelle quali il Ministero degli Esteri della Repubblica Italiana sconsiglia di viaggiare e/o soggiornare”.

Peccato, fanno notare i due viaggiatori, che il ministero nel sito viaggiaresicuri la Farnesina affermi testualmente “Date le circostanze, si consiglia a chi intenda recarsi in Indonesia di rinviare eventuali tappe/soggiorni previsti a Lombok e nelle isole Gili nell’ambito dei propri itinerari di viaggio”. Agli occhi di un normale viaggiatore, questo suona come uno sconsiglio e invece a quelli esperti dell’assicurazione questo è un consiglio di non andare non uno sconsiglio. E dunque non c’è rimborso.

Booking ci ripensa

Proprio mentre scriviamo i lettori ci chiamano e ci informano che da Booking è appena arrivata la telefonata inattesa: ci sarà il rimborso totale della cifra pagata per il soggiorno a Gili. Insomma il portale ha deciso di venire incontro ai turisti che avevano pagato per un soggiorno in un luogo oramai impraticabile.

Resta perà aperto il capitolo  che riguarda tutti coloro che hanno prenitato un viaggio in questi giorni verso l’Indonesia, sconvolta dal terremoto. Il gioco di parole della Farnesina (non consigliato, piuttosto che sconsigliato) può fare la differenza non solo con le assicurazioni ma anche coi tour operator e le agenzie di viaggi, tra un rimborso pieno e un’alzata di spalle.