Aumentano gli indennizzi per i ritardi e i disservizi degli operatori telefonici

TISCALI

Anche se in molti non lo sanno, la legge prevede che le compagnie telefoniche indennizzino i clienti in maniera proporzionale al danno subito, in caso di disservizi, ritardi, portabilità non avvenuta. Non solo, adesso è entrato in vigore il nuovo regolamento indennizzi  firmato dall’Autorità garante delle comunicazioni (Agcom), che ha aggiornato l’ammontare degli indennizzi, ritoccandoli verso l’alto, a sette anni dal precedente regolamento.

Ritardi di vario tipo

Per esempio, se l’operatore non risponde ai reclami entro i tempi dovuti, stabiliti nei contratti e dalle delibere Agcom, l’operatore deve pagare 2,50 euro per ogni giorno di ritardo, fino a un massimo di 300 euro. Fino ad ora, l’ammontare era di 1 euro al giorno. Non cambia invece l’ammontare giornaliero da rimborsare per ogni giorno di ritardo nell’attivazione del servizio rispetto ai tempi contrattuali, generalmente 30 giorni dalla richiesta. Lo stesso tipo di indennizzo va pagato quando per sviste amministrative viene sospesa la linea. Rivalsa possibile anche in caso di problemi con il passaggio ad altri operatori. Per ogni giorno di ritardo rispetto a quanto garantito si avrà diritto a 1,5 euro al giorno che diventano 5 nel caso di portabilità del numero.

Guasti, portabilità e servizi attivati senza consenso

Nel caos di guasti invece spettano 6 euro al giorno nel caso di interruzione del servizio e 3 nel caso di malfunzionamento, con un aumento rispetto a prima (rispettivamente 5 e 2,5 euro). Ma attenzione, perché l’indennizzo aumenta di un terzo se la linea in questione è a banda ultralarga, mentre 3 euro al giorno spettano per i disservizi legati alle pay tv. Bacchettate anche per i furbi che attivano servizi non richiesti, in questo caso 5 euro di attivazione per ogni giorno passato col servizio in modalità on, anche se per servizi definiti come “accessori”, per esempio la segreteria telefonica, la somma scende a 2,5 euro. Non si capisce bene la ragione di questa differenziazione né tanto meno se e quanto sarà facile per l’utente dimostrare al momento del reclamo, che il servizio è stato attivato a sua insaputa. Passa da 1.000 a 1.500 euro l’ammontare massimo che si può ottenere per un rimborso per la perdita di numero telefonico per errori degli operatori, a partire da 100 euro per ogni anno di precedente utilizzo.

Come fare la richiesta

Elencati i casi e i numeri, rimane da chiarire il meccanismo per ottenere l’indennizzo, dato che purtroppo non è automatico, e va richiesto esplicitamente tramite fax, raccomandata o pec. Il tempo a disposizione per segnalare il disservizio all’operatore sono 90 giorni, mentre l’indennizzo deve essere accreditato nella prima bolletta utile, sotto forma di storno, oppure come accredito nel caso di prepagate. La tempistica è comunque di 45 giorni massimo, nel caso di ritardo nell’attivazione del servizio o sospensione amministrativa. Nel caso in cui l’indennizzo dovuto sia superiore di più di 100 euro alla bolletta, su richiesta dell’utente, può essere spedita tramite assegno o bonifico, entro il termine di trenta giorni dall’emissione della stessa.