Mi cambiano il contatore del gas e da Bluenergy mi arriva la “mazzata”

Caro Salvagente, da gennaio 2018 ho un reclamo con Bluenergy, mio fornitore di gas in un appartamento di circa 40 mq, dove risiedo in affitto. La controversia nasce in seguito al ricevimento di una bolletta spropositata: un importo di euro 1.420,52, relativo al bimestre ottobre – novembre 2017. Oltre a non aver mai ricevuto cifre simili nelle bollette, il dato è ancora più assurdo perchè il bimestre di riferimento comprende il periodo dove mi è stato sostituito il contatore. Nel periodo di tempo intercorso tra lo spostamento del contatore (9 novembre 2017) e l’installazione del nuovo contatore (22 novembre 2017) infatti il servizio di fornitura del gas veniva interrotto, lasciandomi per 13 giorni senza gas in un mese molto freddo.
Stiamo chiedendo da tempo una dettagliata documentazione comprovante la quantità effettiva di gas erogato dal 13 marzo 2017 (data di attivazione della fornitura tramite voltura da precedente affittuario) ad oggi. Mi è stata unicamente ripresentata la lettura di voltura e la lettura di rimozione del vecchio contatore. Possibile che le società di erogazione del gas non abbiano ulteriori metodi per controllare i consumi effettivi oltre alle semplici letture dei contatori?
E se un utente sbaglia a leggere il contatore, da un semplice errore di lettura, può venir fuori una catastrofe finanziaria? Trovo tutto ciò assurdo. Perchè non sanno darmi una dettagliata rendicontazione dei consumi di gas reali?

Giampiero Romano

 

Caro Giorgio, abbiamo chiesto qualche consiglio a Valentina Masciari, responsabile utenze di Konsumer Italia, per capire come regolarsi in casi come il suo. Ecco cosa ci ha risposto.

In base a quanto scrive il Sig. Romano, la fattura elevata che ha ricevuto, sarà stata prodotta da un conguaglio, cioè un calcolo sui consumi effettivi  generato dal cambio contatore del gas. È quindi molto probabile che le fatture precedenti siano state emesse su stime, non sui consumi effettivi e con il conguaglio è stato fatto un riconteggio.

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Il periodo di fatturazione è Ottobre – Novembre 2017 ma nel dettaglio della fattura dovrebbero essere indicati i mesi totali che vengono ricalcolati perché è probabile che dalla data di attivazione della fornitura, 13 marzo 2017, non sia stata effettuata alcuna lettura reale.

A questo proposito, da gennaio 2017, per far sì che vengano emesse dalle società fornitrici fatture con meno stime e più consumi effettivi, sono stati previsti  sia tentativi di lettura più frequenti, con la registrazione anche di quelli non andati a buon fine, sia nuove misure per la diffusione dell’autolettura. È stato così previsto che ci sia un ordine nell’uso dei diversi dati di misura da parte del venditore: prima i consumi effettivi messi a disposizione dal distributore, che è colui che deve svolgere tale compito, contestualmente le autoletture comunicate dal cliente, che vanno validate comunque dal distributore e infine le letture stimate dal venditore sulla base dello storico dei consumi del cliente.

Consideriamo che il distributore deve effettuare la rilevazione dei consumi reali, almeno una volta all’anno per i clienti con consumi fino a 500 Smc/anno e almeno due volte per i clienti con consumi superiori e fino a 1.500 Smc/anno.

L’utilizzo dell’ autolettura è stato molto incentivato stabilendo anche finestre temporali per la comunicazione delle stesse, autoletture che devono essere prese in carico dal venditore. E se un utente comunica l’autolettura in maniera non corretta?

Se l’errore non era palesemente riscontrabile, comunque il venditore fattura su quel dato; è chiaro che nel momento in cui il distributore ha rilevato i consumi effettivi, in concomitanza con il cambio del gruppo di misura, viene fatta la rettifica che genera il conguaglio.

Sull’aspetto legato alla rendicontazione dettagliata dei consumi del gas, la società fornitrice ha a disposizione quanto fornito dal distributore: lettura di voltura e quella rilevata al momento del cambio contatore. Per avere dati più specifici, bisogna fare richiesta al Distributore di zona al quale magari potrebbe richiedersi anche, se non è stato esibito, il verbale della sostituzione, così da capire se il contatore è stato cambiato solo per installarne uno di ultima generazione, elettronico, oppure se la sostituzione è avvenuta perché non funzionante; in tale ultimo caso potrebbe essere stata fatta una ricostruzione errata dei consumi vista la mancanza di dati certi a causa di un’anomalia del misuratore. Tutto ciò può essere chiarito solo direttamente con il distributore al quale conviene inviare sempre una richiesta scritta di tutto ciò che si vuole  ottenere.