Salute, in Toscana arriva l’infermiere di famiglia

La giunta regionale della Toscana ha approvato una delibera (597 del 4 giugno) con la quale istituisce la figura dell’infermiere di famiglia e di comunità. Agirà in stretta collaborazione con i medici di base e con i pediatri e avrà come obiettivo quello di promuove un’assistenza di natura preventiva, curativa e riabilitativa differenziata per bisogno e per fascia d’età, attraverso interventi domiciliari e/o ambulatoriali risposte ai bisogni di salute della popolazione di uno specifico ambito territoriale di riferimento.

Dieci le sue funzioni indicate nell’articolata delibera toscana:

• valutare lo stato di salute e i bisogni della persona nelle diverse fasi della vita (adulta, infanzia, adolescenza), del contesto familiare e conoscere quelli di comunità;

•  promuovere e partecipare ad iniziative di prevenzione e promozione della salute rivolte alla collettività;

• promuovere interventi informativi ed educativi rivolti ai singoli, alle famiglie e ai gruppi, atti a promuovere modificazioni degli stili di vita;

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023

• presidiare e facilitare i percorsi nei diversi servizi utilizzando le competenze presenti nella rete;

• pianificare ed erogare interventi assistenziali personalizzati alla persona e alla famiglia, anche avvalendosi delle consulenze specifiche degli infermieri esperti ( es. wound care, sto mie e nutrizione artificiale domiciliare, ventilazione domiciliare, cure palliative ed altre);

• promuovere l’aderenza ai piani terapeutici e riabilitativi;

• partecipare alla verifica e monitoraggio dei risultati di salute;

• sostenere i percorsi di continuità assistenziale tra sociale e sanitario, tra ospedale e territorio e nell’ambito dei servizi territoriali sanitari e socio-sanitari residenziali e semi-residenziali;

• garantire le attività previste per la realizzazione degli obiettivi della nuova sanità di iniziativa;

• partecipare nell’integrazione professionale al perseguimento dell’appropriatezza degli interventi terapeutici ed assistenziali, contribuendo alla relazione di cura, al rispetto delle volontà del paziente espresse nella pianificazione delle cure, anche in attuazione della Legge 219/17.