Francia, i pesticidi saranno indicati in etichetta per l’ortofrutta

PESTICIDI ITALIA

Dopo una settimana di dibattiti sulla legge sull’agricoltura e l’alimentazione del paese, i deputati francesi appoggiano l’etichettatura obbligatoria per l’uso di mangimi geneticamente modificati e pesticidi su frutta e verdura, ma respingono le misure per fermare la vendita di alimenti malsani ai bambini. A riportarlo è FoodNavigarot, che fa riferimento alla legge sul cibo e l’agricoltura voluta dal presidente Emmanuel Macron. Questa arriva a conclusione degli stati generali dell’alimentazione (EGA), un ampio processo di consultazione che ha coinvolto le parti interessate del settore agroalimentare e i rappresentanti del governo nell’ultimo anno. Le misure dovranno essere sottoposte al Senato. La Francia aveva già votato per il divieto di usare per i prodotti vegetariani nomi che facessero riferimento alla carne, come “bistecca” o “Salsiccia”, insieme a misure per limitare le promozioni di prezzo e proibendo ai dettaglianti la vendita di prodotti al di sotto del prezzo di acquisto effettivo, anche se secondo alcuni esperti di diritto alimentare, questa legge potrebbe già violare le norme UE sulle pratiche commerciali.

Pesticidi in etichetta

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I ministri hanno votato a favore di informazioni alimentari più dettagliate per i consumatori. Nello specifico, entro gennaio 2023 dovranno essere inserite ulteriori informazioni sulla confezione riguardo le condizioni in cui gli animali sono allevati e se sono stati nutriti con mangimi geneticamente modificati (Ogm), o il numero di applicazioni di pesticidi o diserbanti che sono stati usati su prodotti ortofrutticoli freschi. Tuttavia, i dettagli su come verrà applicata questa misura di etichettatura non sono ancora stati specificati.

No a obbligo Nutriscore e ok a spot su trash food

I ministri hanno anche evitato di rendere obbligatoria l’etichetta nutrizionale ufficiale della Francia, la NutriScore, sul materiale pubblicitario, osservando che ciò potrebbe causare problemi all’interno del mercato unico europeo. I deputati hanno anche votato contro il divieto delle aziende di pubblicizzare alimenti per bambini ricchi di grassi, sale e zucchero (HFSS). La legge avrebbe limitato o vietato i messaggi pubblicitari su canali radio, audiovisivi o elettronici per alimenti destinati a bambini di età inferiore ai 16 anni.

Biologico ma non vegetariano

Approvato anche un disegno di legge che prevede che il 50% del cibo servito nelle mense pubbliche sia biologico, locale o prodotto secondo determinati standard ambientali (come il costo del ciclo di vita di un prodotto) entro il 2022. I prodotti biologici devono costituire almeno il 20% di questo. Una proposta di introdurre pasti vegetariani nelle mense, tuttavia, è stata respinta. I politici hanno sostenuto che sarebbe stato come “imporre uno stile di vita” ai cittadini.

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Niente telecamere nei macelli

 

Nel frattempo, i ministri hanno respinto una proposta per rendere obbligatorie le telecamere di videosorveglianza nei macelli, optando invece per una misura volontaria, da applicare su un periodo di prova di due anni. I macelli possono scegliere di installare videocamere nell’area in cui gli animali vengono uccisi e dissanguati, con le riprese conservate esclusivamente per il controllo interno della qualità e per i servizi veterinari. Una decisione che nega le ragioni della proposta originaria. In compenso  i macelli dovranno nominare una persona responsabile del benessere degli animali nonché una maggiore protezione per i membri del personale che diventano informatori, e le sanzioni per chi maltratta gli animali saranno raddoppiate: fino a un anno di carcere e una multa di € 15mila euro.