Gli Ogm? Non c’è motivo di renderli riconoscibili in etichetta

Il presidente brasiliano Michel Temer

Che il governo brasiliano di Temer, da molti ritenuto autore di un golpe bianco nei confronti del governo eletto di Dilma Rousseff, stia conducendo una vera e propria controriforma per azzerare tutti i provvedimenti progressisti di Lula e della stessa Rousseff, è un dato di fatto sotto gli occhi di tutti. Che si rendesse protagonista anche di una svolta antitrasparenza nei confronti degli Ogm, che proprio in Brasile hanno via libera un po’ ovunque, c’era da aspettarselo.

Il simbolo che in Brasile avvisa i consumatori della presenza di un ingrediente Ogm nei prodotti

E così, con la motivazione che i vegetali transgenici sono sicuri per la salute umana e che quindi non è necessaria un’etichetta di avvertenza specifica, la commissione per l’ambiente del Senato ha licenziato un provvedimento che potrebbe presto segnare la scomparsa del simbolo transgenico obbligatorio nel packaging – quella T in nero all’interno di un triangolo giallo, famosa in tutto il Brasile. Il disegno di legge abroga il decreto 4.680 / 03, scritto da Luiz Carlos Heinze (PP-RS), afferma che solo i prodotti con più dell’1% della composizione transgenica finale dovrebbero avere un avviso esplicito sulla confezione nel formato “transgenic (nome prodotto)” o “Contiene (nome dell’ingrediente) transgenico” in lettere minuscole, dettagliate nell’etichetta, ma senza presentare il famoso triangolo giallo. Nella legislazione attuale, indipendentemente dalla percentuale, qualsiasi prodotto che contenga sostanze transgeniche deve invece chiarirlo sulla confezione con un simbolo ben evidente.
Il disegno di legge consente inoltre il diritto dei produttori di alimenti che non contengono organismi geneticamente modificati di utilizzare le informazioni senza Ogm nell’etichettatura a condizione che sia comprovata mediante analisi tecniche specifiche. E in molti sostengono che questo requisito crea una spesa che potrebbe dissuadere a una tale dichiarazione.