Pasqua, banchetti e avanzi… istruzioni per l’uso

Ci avviciniamo alla Pasqua e all’immancabile banchetto e allo strascico di dolci, cioccolate e avanzi che la seguiranno (a volte l’anticiperanno anche). Vediamo come preparaci e come interpretare quei piatti che finiranno sulle nostre tavole.

Pasqua oramai è alle porte, ma esistono delle contromisure per evitare di ingrassare troppi chili

VERO La Pasqua concentra in pochi giorni un tale consumo di calorie da potere alimentare il nostro organismo per periodi molto più lunghi. Non è facile negarsi ai pranzi, ai dolciumi e alle varie leccornie, inoltre quando sembra che abbiamo superato la prova ecco arrivare la gita fuori porta della pasquetta che dà il colpo finale a tutti i nostri buoni propositi e che apre delle brecce nella nostra volontà. Gli errori da evitare sono i digiuni sia pre che post-pasquali perché non portano vantaggi e ci privano di macro e micronutrienti utili. La giusta strategia è contenere il più possibile con porzioni piccole, con piatti di carni bianche e non di eccedere in carni rosse, di assaggiare dolci e non di volerli mangiare senza freni. Fra i piatti da preferire ci sono primi piatti semplici, non troppo ricchi di salse e grassi, di pietanze leggere e ricche di verdure e di non lasciarsi tentare dalle tenere e pacifiche colombe o addirittura dalle uova di cioccolato. La pasquetta si deve trascorrere con amici e all’aperto magari visitando bei posti e cercando di non svuotare il frigo da tutti gli avanzi con incredibili e ipercalorici piatti impegnativi per stomaco, fegato e intestino.

 

Non sono un ecologista, ma non vorrei sprecare il cibo che di certo avanzerà a Pasqua e penso si possa riutilizzarne molto…

VERO Ogni anno è risaputo che si spreca oltre il 30% del cibo che prepariamo e di certo nelle giornate di festa questa percentuale aumenta più del solito. Questo perché per non fare “brutta figura” con amici e parenti si preparano più piatti e soprattutto si fa in grande abbondanza e ricchezza. È molto comune dopo Pasqua la casa sia particolarmente ricca di dolci avanzati che hanno smesso di essere il simbolo della rinascita di Cristo, come le uova di cioccolata, oppure simbolo di pace come le colombe pasquali simbolo del dopo diluvio e tutti questi dolci si trasformano in grandi accumulatori di calorie superflue di facile accesso. Nel caso della cioccolata delle uova basta fonderle nel microonde oppure farlo a bagnomaria e poi usarla come crema per preparare dolciumi, torte o biscotti al cioccolato o anche per fare degli ottimi muffin. Nel caso delle colombe, si possono utilizzare delle fette appositamente tagliate e farne una base per creme oppure per creare dei dolci al cucchiaio magari con l’aggiunta di liquori aromatici. Questo riutilizzo degli avanzi non giustifica un nostro acquisto compulsivo di colombe e uova nel periodo pre-pasquale, occorre invece autoregolarsi prevedendo che di certo molti amici e parenti ci doneranno uova e colombe in abbondanza. A proposito, nel caso di uova e colombe pasquali, il loro riciclo non prevede il riutilizzo come doni dopo la Pasqua.

A Pasqua in tavola ci saranno tanti piatti buonissimi e spesso si tratta di torte salate che secondo me non sono collegate alla Pasqua

FALSO Pasqua è la festa cristiana più importante persino più del Natale perché rappresenta il vero mistero del cristianesimo. In questo periodo si festeggia con i dolci e i piatti più ricchi che si possono mettere in tavola. Nel caso di molte delle torte salate tipiche di queste feste si fa grande uso d’insaccati per ricordare il maiale che è stato macellato poco prima della Quaresima, si usa del pecorino perché è il formaggio che simboleggia l’agnello ovvero una delle rappresentazioni più conosciute del Cristo e che la resurrezione è simboleggiata da un agnello simbolo di innocenza che vince la morte. L’uso delle uova sode in queste torte è perchè rappresentano il simbolo più conosciuto della nascita e della vita che riparte. Qualche torta salata speciale è fatta a forma di ciambella perchè simboleggia la corona di spine del Cristo e il mangiare questa torta vuole rappresentare una forma di condivisione della sofferenza. Lo stesso termine “casatiello”, oggi è molto diffuso, deriva dalla radice “caso” ovvero formaggio e queste torte s’impastano con farina che è il simbolo della fertilità della terra e collega la torta al pane dell’ultima cena. Spiegare questi piatti come simboli ci conferma che mangiare una fetta di torta salata a Pasqua è spesso un’involontaria rappresentazione della festa più importante; è pensare che tutti crediamo semplicemente di mangiare una fetta di torta.

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La pastiera è uno dei dolci pasquali più noti e vi è un legame con la festività che si avvicina almeno io credo…

VERO La pastiera è uno dei dolci che rappresenta meglio la Pasqua e gli ingredienti che si utilizzano per farla sono tutti collegati in qualche modo alla festività. La pastiera si narra che fu la sirena Partenope a ispirarla dove la farina rappresenta la forza e la ricchezza della campagna mentre la ricotta è l’omaggio dovuto alla pastorizia e le uova come, già detto, sono il simbolo della vita che si rinnova. Il grano tenero di solito è bollito nel latte così da unire il regno vegetale a quello animale mentre l’acqua di fiori d’arancio riassume i profumi della terra. Le stesse spezie come la cannella rappresentano anche i popoli lontani e, infine, lo zucchero è la dolcezza che la vita ci donare. Come si vede la i momenti trascorsi a tavola durante la settimana Pasquale sono molto più ricchi di simbolismi e di rappresentazioni della fede cristiana di quanto si pensi. Assaggiare una fetta di pastiera riassume un mistero bimillenario e vuole essere un modo di essere sereni e felici e in pace con tutti quelli che ci circondano.