180 morti per listeria in Sud Africa. L’ipotesi: se la colpa fosse della “carne fraca” brasiliana?

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C’è un legame tra “Carne fraca”, il peggiore scandalo alimentare che ha sconvolto il Brasile e continua a guadagnare le cronache mondiali, e la listeriosi che in Sud Africa ha fatto già 180 morti e 1.000 ricoverati, la più grande epidemia mai registrata sul pianeta, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Quel collegamento potrebbe essere la “melma bianca” come la chiamano nei paesi anglosassoni, da noi più conosciuta come poltiglia rosa, tecnicamente la carne separata meccanicamente.

L’ipotesi che chiuderebbe il cerchio di due dei più grandi scandali degli ultimi anni è di uno scienziato sudafricano, il professor Louw Hoffman. Ecco su cosa è basata.

I trasformatori di carne sudafricani devono produrre un prodotto che sia per il 75% di “equivalente di carne” secondo una legge deli anni ’70. La determinazione “carne equivalente” comporta la quantità di azoto presente. Qualsiasi proteina è accettabile: soia, grasso di maiale o pollo disossato meccanicamente. Quest’ultima è una scelta assai seguita dalle industrie per la sua economicità. In altre parole, le carcasse di pollo frullate, vengono trasformate in una pasta che viene utilizzata per produrre carni lavorate. Dov’è il legame ipotizzato con “carne fraca”?

Nel fatto che il Sud Africa ha importato più di 445 milioni di sterline di carne separata meccanicamente nel 2017. La maggior parte proveniva dal Brasile.

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Numerosi paesi, tra cui gli Stati Uniti, hanno vietato la carne e il pollame brasiliani a causa dello scandalo  in corso nel paese, che come abbiamo raccontato ha coinvolto laboratori che hanno falsificato i risultati dei test. Il Sud Africa non ha fatto altrettanto.

Attraverso la sua ambasciata a Pretoria, il Brasile nega qualunque coinvolgimento nell’epidemia sudafricana. Al momento siamo nel campo delle ipotesi, visto che i test sulla carne inmportata, ina Pretoria sono appena iniziati, nonostante i primi casi di listeria siano vecchi di 14 mesi. Se fosse confermata, però, sarebbe davvero la chiusura di un cerchio da brividi che coinvolge interessi economici, corruzione, salute e grandi industrie. Un caso in cui, questo il triste dato di fatto, a rimetterci la vita sono state, tante, troppe persone.